L’allenatore nel pallone è un film cult degli anni ’80 e alcuni personaggi trovano spunto in persone realmente esistite
Come i film che iniziano con “tratto da una storia vera“, L’allenatore nel pallone ha alcuni tratti reali. Non che l’intera storia trovi l’origine e l’evoluzione da una fatto realmente accaduto ma condititi da tanta fantasia; il film è tutto inventato ma alcuni personaggi hanno trovato ispirazione da persone esistete per davvero.
Il primo è il protagonista, Oronzo Canà, interpretato da Lino Banfi, che trova spunto da Oronzo Pugliese che davvero in panchina portava il sale come l’allenatore nel film. Pugliese, di nome e di fatto, è stato prima calciatore, nato a Turi nel 1910 e morto nella stessa città nel 1990. Era di origini contadine e aveva un modo di fare schietto e sincero, apprezzato dai suoi calciatori per come li spronava e ben voluto proprio per questi suoi modi di fare.
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L’allenatore nel pallone, come nasce Aristoteles
Un altro protagonista del film è Aristoteles, interpretato da Urs Althaus, il calciatore brasiliano pescato dai campi di periferia del Sudamerica la cui trattativa sembra ispirata da Luis Silvio Danuello, il calciatore brasiliano acquistato anni prima dalla Pistoiese che mandò in Brasile il viceallenatore Giuseppe Malavasi a scoprire talenti. Ovviamente il nome rimanda a Socretes della Fiorentina.
Anche il personaggio del presidente Bortolotti (interpretato da Camillo Milli) secondo alcuni è ispirato da Edmeo Lugaresi del Cesena ma secondo altri non c’è un’ispirazione precisa perché sarebbe rappresentante del classico proprietario di club dell’epoca, imprenditore medio-grande che investe tempo e denaro nella sua passione del calcio.
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Altre curiosità del film riguardano Urs Althaus, l’attore che interpreta Aristoteles. Svizzero di padre nigeriano è stato a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Prima di questo film aveva avuto delle piccole parti ma i può dire che fu l’ultimo. Recitò anche in Un medico in famiglia, sempre con Lino Banfi.