Yussuf Poulsen: le origini dell’attaccante danese. La sua storia, il suo sogno
Stasera la seconda semifinale stabilirà chi, tra Inghilterra e Danimarca, andrà a sfidare domenica prossima l’Italia per il titolo di Campione d’Europa. La cenerentola Danimarca contro gli inventori del Football cercheranno di realizzare una nuova, stupefacente impresa. Nessuno meglio della nazionale danese sa che non ci sono limiti ai sogni. Nel 1992 la Danimarca fu ripescata causa la squalifica della Jugoslavia, si radunò velocemente ed iniziò un’avventura che è sfociata nella leggenda.
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Tutti i giocatori della Danimarca conoscono quell’epica impresa. Avranno ascoltato i racconti dei loro padri e nonni, avranno letto libri o visto le immagini su Youtube, sicuramente avranno raccolto quel sogno e stasera daranno l’anima per emularlo e realizzarlo. Tra loro vi sarà Yussuf Yurary Poulsen, attaccante danese, nato il 15 giugno 1994, a Copenhagen. Yussuf è figlio di madre danese e di padre originario della Tanzania. Un colosso di 193 centimetri, cha da bambino amava la Premier League e la squadra del Liverpool.
Il volto peggiore della vita
La vita non è facile per Yussuf. Non ha ancora sei anni quando il suo papà muore a causa di un tumore. Yussuf lo ricorda avendo stampato il nome del padre Yurary sulla sua maglia della nazionale. E’ stato il padre, infatti, ha trasmettergli la grande passione per il calcio e lui non lo ha mai dimenticato. La sua squadra di club è il Lipsia e gioca in Bundesliga. E’ in Germania dal 2013 ed ha condiviso con il Lipsia un graduale e costante percorso di crescita che lo ha portato dalla seconda divisione tedesca fino alla Bundesliga ed all’approdo addirittura in Champions League. Oltre 300 presenze con la maglia del Lipsia testimoniano un legame molto forte con la società tedesca.
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Nel corso di Euro 2020 Yussuf Yurary ha quasi stabilito un nuovo record. Durante l’incontro che ha visto opposte Danimarca e Belgio, il centravanti danese ha sbloccato il risultato dopo soltanto99 secondi dall’inizio della partita, soltanto il giocatore russo Dimitri Kirichenko andato in rete dopo 65 secondi ad Euro 2004 nella sfida tra Russia e Grecia, ha fatto meglio di lui. Stasera, insieme ai suoi compagni, cullerà un sogno: emulare i Campioni d’Europa 1992. Sognare non costa nulla, segnare è più difficile ma ancora più bello.