Green pass falsi e vaccini venduti su canali Telegram. La “rete oscura” della truffa bloccata dalla Guardia di Finanza
Si potrebbe definire un effetto collaterale del coronavirus, potenzialmente letale e sicuramente truffaldino. “Fatta la legge, trovato l’inganno”, è così che ha ragionato persino la criminalità organizzata quando ha deciso di mettere in piedi un gigantesco movimento di vendita di Green passa falsi e vaccini anti Covid. L’inganno correva attraverso la rete Internet, il procedimento per l’acquisto era semplice, preciso e veloce.
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L’organizzazione criminale si serviva di 10 canali e account Telegram, che, a loro volta, rinviavano i potenziali clienti verso account anonimi all’interno della cosiddetta “rete oscura”, dove era possibile concludere l’acquisto non prima di aver saldato il conto, saldo che poteva avvenire soltanto attraverso l’utilizzo di criptovalute. Esattamente cosa acquistava l’acquirente?
Una volta chiusa l’operazione di acquisto, il cliente si ritrovava in possesso di un pacchetto completo che comprendeva: una Green pass contraffatta, che riportava i falsi dati identificativi del vaccinato; il relativo QR Code, ovviamente altrettanto falso e creato appositamente per il truffaldino intento, il numero che identifica il lotto di provenienza della prima e della seconda dose di vaccino.
I criminali on line assicuravano la consegna dei falsi Green pass anche in paesi al di fuori dell’Unione europea, come Stati Uniti o Regno Unito. Il dato allarmante è che sono state migliaia le persone che si sono iscritte a questi canali per entrare in possesso di pacchetti “tutto compreso”, anche con il rischio di mettere in serio pericolo la propria salute e quella dei propri cari.
Sentivano soltanto il grande desiderio di chiudere un grande e comodo affare, spendendo una cifra compresa fra i 110 e i 130 euro, avendo la garanzia dell’ anonimato, della tracciabilità della spedizione, dell’imballaggio a temperatura refrigerata e della certificazione finale di avvenuta somministrazione del vaccino. Tutto perfetto, tutto assolutamente falso.
Fortunatamente i finanzieri del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche impegnati nell’operazione “Vax Free” hanno stroncato questo illegale mercato. L’imponente indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dai sostituti procuratori Bianca Maria Baj Macario e Maura Ripamonti.
Per un’indagine di tale complessità, che andava a toccare gli ambiti e gli angoli più nascosti della rete, sono stati utilizzati sistemi investigativi di ultima generazione nonché, fondamentale aspetto, un monitoraggio continuo e costante delle rete stessa da parte della Guardia di Finanza. Un lavoro realizzato con certosina pazienza, dove l’esperienza e la competenza di tutto il personale coinvolto, ai più diversi livelli, ha fatto sì che si conseguisse un risultato importantissimo.
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Sicuramente si dovrà continuare a navigare nel mare tempestoso delle truffe che quotidianamente Internet ci propone. Risultati come questi fanno ben sperare perché siamo a conoscenza che ci sono organizzazioni criminali che lucrano attraverso queste tipologie di truffe, ma, fortunatamente, vi è anche chi è in grado, in ogni momento, di bloccarle.
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