Massimo Vallati è il coordinatore di Calciosociale ed è tutto realizzato grazie all’impegno di tutti coloro che agiscono per rendere migliore la comunità.
Queste associazioni aiutano a garantire la dignità e la cura della persona, nonostante le difficoltà e le esperienze difficili. Con loro è possibile guardare Roma sotto un punto di vista diverso, con maggiore entusiasmo e un punto interrogativo.
Tutto nasce dal Campo dei Miracoli, il quale ha una storia non indifferente alle spalle, il campo nasce a Corivale, un quartiere periferico e degradato di Roma, questo è l’unico centro di aggregazione.
Il Campo dei Miracoli è diventata l’innovativa sede di Calciosociale, l’organizzazione fondata proprio dall’uomo che ama includere le nuove generazioni.
Un incendio nel 2015 colpirà il centro, proprio ad un anno dalla sua inaugurazione, questo verrà fatto come atto intimidatorio da parte della criminalità, la quale vuole trarre vantaggio dallo Stato.
Questo attacco venne fatto con il solo motivo di mettere a tacere i collaboratori “rompiscatole”, i quali si sono sempre battuti contro le organizzazioni criminali che hanno fatto dell’assenza di progetti proprio il loro punto di forza.
Il progetto Calciosociale è mirato a cambiare le regole del calcio per discutere delle regole mondiali, costruendo una società più democratica.
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Massimo Vallati, con la potenzialità del calcio vuole costruire una società più democratica
Appena giunti all’ingresso del Campo dei Miracoli si nota subito l’ingresso con un cancello in ferro battuto dove si legge il motto “vince solo chi custodisce”.
Custodire viene definito proprio il bello, delle persone e delle relazioni, il progetto Calciosociale è mirato a tutto ciò che ci circonda, parte da ciò che mangiamo ogni giorno, sino ad arrivare sui campi di gioco, alle nostre relazioni, il tutto mirato a regolare un sistema comunitario e democratico di gioco.
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Secondo il fondatore di Calciosociale, il problema del calcio è che funge da divisore e discriminatore sociale. Il calcio e lo stadio e tutto il business che ruota intorno a questo sport, crea dei valori disgregatori, i quali veicolano come mezzo di comunicazione la violenza.
Purtroppo il calcio odierno è pieno di valori negativi, i derby sono l’esempio più lampante, dove viene divisa una città, tra meme sfottò e guerriglia urbana. Ecco dove il calcio fallisce, non diventando uno strumento di coesione sociale a lungo termine.