Svizzera-Spagna: Tabellino e Highlights – Iniziano i quarti di finale degli Europei e a San Pietroburgo si affrontano Spagna e Svizzera. Entrambe le squadre hanno superato gli ottavi con due partite fuori dal comune. Gli iberici hanno superato i croati per 5-3 ai tempi supplementari, dopo essersi fatti rimontare nel finale della ripresa. Gli elvetici in modo ancora più sensazionale hanno eliminato i campioni del mondo della Francia addirittura ai calci di rigore, grazie all’errore decisivo di Kylian Mbappé. La partita appare così meno scontata di quanto possa sembrare, nonostante le blasonate Furie Rosse e gli outsider rosso crociati. Per la Spagna classico 4-3-3 con Morata in avanti e il centrocampo a tre formato da Pedri, Busquets e Koke. La Svizzera risponde con il 3-4-1-2, con Shaqiri dietro la coppia d’attacco formata da Seferovic ed Emobolo. Nonostante i tanti giocatori offensivi in campo è però già all’8′ minuti ad andare avanti la squadra di Luis Enrique, ma con Jordi Alba, che prova un conclusione verso la porta, ma risulta decisiva la deviazione di Zakaria. Per gli iberici la partita sembra così in discesa, con gli elvetici colpiti psicologicamente e la possibilità di controllare il pallone e manovrare il fronte offensivo a tutto campo senza correre troppi rischi nelle retrovie, di fatto il gioco e le condizioni prediletti dallo stesso C.t. Luis Enrique. La Spagna amministra mentre la Svizzera deve provare a reagire, ma almeno nella prima frazione di gioco senza esito. Al 23′ deve anche uscire Embolo, sostituito da Vargas già a metà della prima metà di gara. Non ci sono molte altre emozioni nel primo tempo, con le Furie Rosse che non corrono rischi, anche se il passaggio del turno devono ancora pienamente conquistarselo. Al momento per gli spagnoli è facile gestire la gara, ma è probabile che ne corso dei minuti il gioco elvetico si farà più aggressivo, esercitando maggiore pressione sugli avversari. Le squadre tornano comunque negli spogliatoi sul vantaggio spagnolo, con Petkovic chiamato a trovare qualche soluzione per impedire che il match scivoli via così.
Nel secondo tempo è piuttosto Luis Enrique a decidere di effettuare un doppio cambio, subito a inizio ripresa, inserendo Dani Olmo e Gerard Moreno al posto di Sarabia e Morata. Il copione della gara inizialmente sembra essere quello del primo tempo, ma la Svizzera non sembra doma e prova ad alzare il baricentro, differentemente dai primi 45 minuti di gioco. Al 68′, su un rimpallo piuttosto casuale, sono l’intervento di Freuler e l’inserimento di Shaqiri in area a favorire il trequartista elvetico nel poter piazzare facilmente il pallone sul palo lontano, su assist del centrocampista che in Italia gioca con l’Atalanta. Tutto nasce però da una disattenzione della difesa iberica, che quando viene attaccata dagli avversari va subito in difficoltà, decisamente con troppa facilità. I minuti scorrono velocemente, ma non ci sono tante altre azioni da rete in una partita che è molto avida di tentativi per far pendere il match per l’una o l’altra squadra. La Spagna gioca sempre con tantissimi passaggi e manovrando a lungo il pallone, ma spesso questo possesso palla risulta più sterile che utile, con la Svizzera che riesce facilmente a difendere di fronte a ritmi troppo bassi e non minacciosi per chi gioca con tutti i suoi uomini dietro la linea del pallone. Il risultato non cambia, neanche quando, per una scivolata dubbia di Freuler, l’arbitro Michael Oliver decide di espellere il centrocampista per un intervento che ha ritenuto molto pericoloso e convalidato dal var. Nonostante la differenza numerica, l’inerzia della partita rimane la stessa, forse con gli elvetici più stanchi perché costretti a correre di più. A dieci minuti dalla fine del tempo regolamentare sul risultato di parità, Petkovic sceglie tra le riserve Sow eGavranovic, prima di inserire nel recupero anche Fassnacht, mentre il collega Luis Enrique nel finale inserisce Llorente al posto di Koke. In una situazione di equilibrio, senza che si possa intuire quale delle due squadre volerà in Inghilterra per la semifinale di Wembley, il direttore di gara Oliver fischia la fine del match, con l’inesorabilità dei tempi supplementari e l’eventualità dei calci di rigore.
Per la mezz’ora addizionale, Luis Enrique vuole dare nuovamente fiducia a Oyarzabal, con la nazionale iberica che riuscirà presto a mettere in apprensione il portiere elvetico Sommer e la sua difesa, riprendendo con prepotenza il gioco continuo fatto di passaggi e triangolazioni. Jordi Alba torna al tiro, ma proprio l’estremo difensore della Svizzera si fa trovare pronto, respingendo in angolo con una mano, per quanto la conclusione dell’esterno spagnolo fosse troppo centrale per impensierire l’avversario. Nel primo tempo supplementare si gioca solo nella metà campo degli uomini di Petkovic, ma i difensori elvetici provano a mantenere la concentrazione fino alla fine, senza farsi ipnotizzare né incantare dal gioco spagnolo. Su Oyarzabal, nonostante la disattenzione di Rodriguez, è Sommer a farsi trovare ancora una volta attento, abile nel deviare la conclusione della punta spagnola. Poco dopo il duello va a ripetersi, ma ancora una volta l’estremo difensore elvetico tiene. La Svizzera ha però bisogno di ripartire, perché negli ultimi minuti si è fatta troppo schiacciare dai ragazzi di Luis Enrique. Nel frattempo Petkovic prova a ridare energie fresche ai suoi, inserendo anche Mbabu e Schar, al posto degli esausti Widmer e Zakaria. Gli elvetici non riescono più ad accompagnare l’azione offensiva, giocando in dieci, tanto che ormai quasi sperano di resistere e portare il match ai calci di rigore. Per contro, la Spagna vorrebbe chiuderla il prima possibile, ma finora non è riuscita a trovare il pertugio giusto per mettere a segno il 2-1. Si invertono le porte e nel secondo tempo supplementare l’inerzia della gara rimane lo stesso. Luis Enrique effettua però un altro cambio al 113′, richiamando in panchina Pau Torres e dando spazio a Thiago Alcantara. La Spagna continua a premere, ma spesso nelle azioni prolungate gli iberici risultano troppo lezioni contro la difesa schierata svizzera. A ogni modo si tratta ormai di un assedio, con gli elvetici chiusi nella propria metà campo, se non addirittura nella propria area di rigore. Al 117′ anche Gerard Moreno ha la sua occasione con il mancino, ma il tiro incrociato rasoterra è troppo debole per impensierire Sommer. Nel finale di tempo supplementare per la Spagna dentro anche Rodri, al posto di Pedri, anche in ottica calci di rigore, ormai eventualità sempre più concreta. Dopo l’unico minuto di recupero concesso dal’arbitro Oliver, ancora non si ha modo di capire quale sia la prima finalista, perché l’1-1 non cambia. La Svizzera ha tenuto e può ora giocarsi con le Furie Rosse la qualificazione ai calci di rigore.
La serie dei penalty inizia con una sfida tra capitani, Busquets contro Sommer. Il centrocampista del Barcellona però con il suo tiro dal dischetto degli undici metri colpisce il palo alla desta del portiere svizzero. Subito dopo Gavranovic non commetterà lo stesso errore con Simon. Gli elvetici così sono già avanti. Dani Olmo mette a segno il suo rigore, mentre poi sarà lunga la sequenza degli errori, che però vedranno la Spagna avere la meglio. Sul match point, dopo addirittura tre errori svizzeri, è Oyarzabal a mettere a segno il rigore decisivo, riportando la Spagna tra le prime quattro d’Europa. Ora la nazionale iberica aspetta la vincente tra Italia e Belgio.
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Reti: Zakaria 8′ (A), Shaqiri 68′
Svizzera (3-4-1-2): Sommer, Rodriguez, Elvedi, Akanji, Zuber (Fassnacht 90′), Freuler, Zakaria (Schar 100′), Widmer (Mbabu 100′), Shaqiri (Sow 81′), Embolo (Vargas 23′), Seferovic (Gavranovic 82′).
Allenatore: Vladimir Petkovic
Spagna (4-3-3): Simon, Jordi Alba, Pau Torres (Thiago Alcantara 113′), Laporte, Azpilicueta, Pedri (Rodri 120′), Busquets, Koke (Llorente 90′), Sarabia (Dani Olmo 46′), Ferran Torres (Oyarzabal 91′), Morata (Gerard Moreno 46′).
Allenatore: Luis Enrique
Arbitro: Michael Oliver
Ammoniti: Widmer, Laporte, Gavranovic
Espulsi: Freuler
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