Dopo aver ucciso Chiara Gualzetti l’indagano ha descritto in una serie di messaggi come ha agito: “Mi sono rotto un piede”
Emergono altri orrendi dettagli attorno alla morte della sedicenne Chiara Gualzetti. Il suo coetaneo e amico ora in carcere con l’accusa di omicidio (reo confesso) poco dopo averla uccisa ha inviato dei messaggi a un’altra amica parlando dell’assassinio appena computo, pur senza dire chiaramente a cosa si riferisse.
“Questa è depressa, l’ho presa a calci in testa” ha scritto in un messaggio. Risulta infatti che dopo aver inferto i colpi mortali alla gola e al petto ha dato dei calci al suo corpo che ha poi nascosto dietro un cespuglio. Colpi dati così forti che all’amica aveva detto che forse si era anche rotto un piede.
Il motivo di ciò che aveva appena fatto è perché glielo aveva “detto lui” riferendosi al diavolo che dice di avere dentro e con il quale parlava.
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Omicidio Chiara Gualzetti, l’amica ha informato i genitori
L’amica che ha ricevuto i terribili messaggi aveva capito che qualcosa di grave fosse successo ma ha compreso pienamente la gravità della cosa solo dopo aver appreso la notizia della scomparsa di Chiara. A quel punto ha mostrato i messaggi ai genitori e successivamente sono stati informati i carabinieri.
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Ieri sono arrivate le parole dell’avvocato Giovanni Annunziata che difende la famiglia della vittima. Aveva detto che dagli interrogatori che gli investigatori hanno fatto al ragazzo indagato risulta che non c’è follia e che quando ha agito era perfettamente lucido e che “c’è solo disumanità”. Anche il Gip che l’ha interrogato, sottolineando la crudeltà, ha detto che sembra capace di intendere e di volere.