Lo chef Mario Zingone è deceduto a 36 anni la notte scorsa per un incidente stradale. Stava rientrando a casa ad Angri con la sua moto, ma si schianta con due 18enni in auto.
Mario Zingone ha perso la vita in seguito ad un incidente stradale avvenuto sulla Statale 18 nel territorio del comune di Sant’Egidio del Monte Albino.
L’uomo era in moto, e si sarebbe scontrato contro un’auto con a bordo due ragazzi. Nonostante l’intervento tempestivo dell’ambulanza e il trasporto presso l’ospedale Umberto I di Nocera, per Mario non c’è stato nulla da fare. Mario è morto in ospedale, mentre a casa lascia la moglie e 4 figli. L’uomo aveva 36 anni, ed era noto per il suo lavoro da chef.
Nell’altra vettura c’erano due 18enni, un ragazzo originario di Pompei, ed una ragazza di Scafati. Entrambi sono rimasti feriti ma non in maniera grave.
Ad indagare sull’accaduto sono i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, che hanno effettuato i rilievi per ricostruire la dinamica. Zingone, originario di Castellammare di Stabia, lavorava presso il noto ristorante “Il Bagatto”, nel comune di Pagani, nel salernitano.
Chi era Mario Zingone
Mario Zingone, viveva e lavorava nella comunità di Angri, in provincia di Salerno, ma era originario di Castellammare di Stabia. L’uomo coltiva la sua passione fino a farne il suo mestiere e segue le orme del fratello. Entrambe cercano insieme un’esperienza culinaria locale, radicata ai prodotto che il loro territorio offre.
POTREBBE INTERESSARTI: Chiara Gualzetti: tre anni fa un altro giovane ucciso vicino Monteveglio
Mario però non rimane fermo nella sua amata provincia, ma appena compie la maggiore età inizia la sua carriera lavorativa in giro per l’Italia e all’estero. Il ragazzo trascorre la stagione estiva prima in Corsica e poi si ferma per otto anni nella bellissima isola sarda. Mentre quella invernale la trascorre in Svizzera, Germania e poi Londra, dove trova lavoro nel ristorante italiano “5 Pollen Street” e ha l’opportunità di collaborare con lo chef stellato Stefano Cavallini. Tornato in Italia lavora per alcuni anni in Costiera Sorrentina per poi ritornare dalla sua famiglia nella provincia salernitana.