Il Parlamento dovrebbe presto approvare il documento studiato dal governo Draghi per il taglio di varie micro-tasse che contribuiscono a rendere più complicato il sistema tributario. Vediamo quali sono.
Non solo sussidi e incentivi. Il governo è al lavoro anche per dare una decisa sforbiciata alle centinaia di tasse che gravano ogni anno sui portafogli degli italiani. Come reso noto da La Repubblica, il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro del Tesoro Daniele Franco, con il benestare di tutti i partiti, sono pronti a dare un taglio a tutte quelle imposte che portano attualmente allo Stato un contributo irrisorio. Il documento, attualmente in fase di redazione, dovrebbe essere presto votato in forma definitiva e servirà da base per il decreto Delega che l’esecutivo varerà entro la fine di luglio.
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Il piano del governo Draghi sul taglio delle tasse
L’obiettivo di Mario Draghi è quello di portare una semplificazione del sistema tributario. Per questo motivo lo “sfoltimento” delle tasse interesserà tutti quei micro-prelievi che nel tempo contribuiscono a rendere più complessa la macchina delle imposte. Di conseguenza, ad essere tagliati, dovrebbero essere tutti i tributi che conferiscono allo Stato un ricavo pari allo 0,01% del totale. Tra le oltre 100 tasse italiane, soltanto una decina portano il 90% delle entrate erariali o territoriali, come Iva, Imu, Irpef e Irap.
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Tra le diverse imposte che secondo le indiscrezioni dovrebbero subire il taglio vi sono quelle relative ai diritti dell’ente nazionale Risi, ai diritti di archivi notarili, ai diritti di licenza sulle accise, alla raccolta dei funghi, alla maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti, all’addizionale regionale sui canoni di utenze delle acque pubbliche, ma dovrebbero rientrare nello sfoltimento anche l’imposta regionale sulla benzina, l’Iva sulla bolletta della luce, la tassa provinciale sulla Rca auto, la tassa di laurea e il superbollo delle vetture di grossa cilindrata.