Croazia-Spagna: Tabellino e Highlights – A Copenaghen è il turno di Spagna e Croazia per giocarsi i quarti di finale. A confronto formazioni entrambe blasonate, ma che al tempo stesso hanno faticato nella fase a gironi per poter accedere alla fase successiva. In campo possono vantare tanti giocatori di talento, ma né Zlatko Dalic, né Luis Enrique, sembrano aver trovato il migliore assetto per le proprie squadre, caratterizzate ancora da un ampio margine di miglioramento. Comunque vada, solo una delle due andrà però avanti nel torneo. Il modulo di gioco è lo stesso, 4-3-3 contro 4-3-3. Le Furie Rosse sono riuscite ad accedere agli ottavi di finale grazie all’ottima prestazione con la Slovacchia, che ha scacciato un po’ di critiche rivolte al C.t. degli iberici. La Croazia si è qualificata principalmente grazie al suo uomo più rappresentativo, il solito Luka Modric che in campo internazionale riesce sempre a fare la differenza, come in occasione del secondo posto ai Mondiali di Russia del 2018, competizione che gli ha permesso di brillare e vincere poi il Pallone d’Oro. Nei primi minuti, fino al 20′, la Spagna riesce a esprimere bene il suo gioco corale, coinvolgendo gran parte dei suoi giocatori, con i croati costretti ad aspettare e chiudersi nella propria metà campo. Orfani di Perisic, i ragazzi di Dalic non sembrano essere in grado di ripartire, ma è proprio a venti minuti dall’inizio della gara che l’inerzia della partita cambia completamente. Un retropassaggio di Pedri che in apparenza rappresentava una normale azione di gioco nella manovra del pallone spagnolo, diventa all’improvviso un autogol, portando in vantaggio gli avversari, perché il portiere Unai Simon viene ingannato dall’effetto del pallone e di fatto non riesce a stoppare e addomesticare la traiettoria. L’estremo difensore spagnolo devia così il pallone nella propria porta, una tragedia sportiva che trova però subito la consolazione dei propri compagni di squadra. La Spagna aveva dominato fino a quel momento, ma di fatto si è ritrovata in un attimo e in modo del tutto inatteso in svantaggio di un gol. Nonostante questo “incidente”, la squadra di Luis Enrique però reagisce, con tante altre azioni create per poter conquistare il pareggio già prima del duplice fischio dell’arbitro Cuneyt Cakir per comandare l’intervallo. Dopo svariati tentativi durati quasi un’altra ventina di minuti, è Sarabia, dopo un’azione prolungata, a trovare l’1-1, calciando da buona posizione in modo preciso e imparabile. Livakovic era già intervenuto con successo un paio di volte per respingere il pericolo iberico, ma alla terza conclusione è dovuto capitolare come il resto del reparto difensivo croato. Modric e compagni provano subito a reagire, ma senza riuscire a gestire bene il pallone, come invece riescono agevolmente a fare gli avversari. Più in equilibrio la gara negli ultimi minuti, con soli sessanta secondi di recupero le squadre rientrano negli spogliatoi con il punteggio in parità. Nella ripresa tutto d rifare per entrambe le formazioni, con le Furie Rosse che devono provare a concretizzare di più le occasioni che riesce a creare e i croati che devono farsi vedere di più dalle parti di Simon.
Per il secondo tempo Dalic inserisce subito Kramaric al posto di Petkovic, troppo spento e inconsistente nel primo tempo. La Croazia ha bisogno di fare più gioco in avanti, per quanto anche nei primi minuti della ripresa sia la Spagna a mantenere perfettamente il controllo del gioco. Passano dieci minuti di partita a senso unico, un impegno da parte della nazionale iberica che si riflette e viene premiato nel vantaggio trovato da Azpilicueta al 57′. Ora la Croazia non ha più scuse, ma Modric e compagni continuano a mantenere il baricentro troppo basso, facendosi schiacciare in ogni fase di gioco dagli avversari, che il più delle volte riescono a riconquistare il pallone già a metà campo, senza quindi correre rischi dietro. Ora che sono avanti per 2-1, i ragazzi di Luis Enrique possono concedersi di addormentare il gioco con un tiki taka che ha caratterizzato anche in passato questa squadra, sfruttando al massimo le proprietà di palleggio dei giocatori in campo. Al 64′ la Coazia non sembra quindi essere in grado di reagire, ma da questo momento in poi la squadra dalla maglia a scacchi proverà almeno a incrementare il pressing. Solo un paio di occasioni per trovare il pareggio, ma in entrambe le conclusioni del milanista Rebic sono al di sotto della sufficienza. Al 67′ entra così Orsic al suo posto, con Dalic che spera così di ravvivare il fronte offensivo croato. I tentativi ci sono, almeno la volontà dei giocatori, ma di fatto è la Spagna ad avere la meglio, trovando anche il terzo gol con Morata, ma la rete viene annullata da Cakir per la posizione in fuorigioco dell’attaccante della Juventus. Nessun problema per le Furie Rosse, perché è Feran Torres a chiudere di fatto la partita al 75′ con un’accelerazione che sorprende la difesa avversaria dalla fascia destra e con un tiro incrociato sul quale Livakovic non riesce a intervenire. Con il 3-1 si fa veramente dura per la Croazia a poco più di un quarto d’ora da giocare. Dalic è così costretto a giocarsi il tutto per tutto con i cambi. L’inserimento di Brekalo non basta, così dentro anche Budimir e Pasalic al posto di Kovacic e Vlasic. Il tempo non è molto, con il 3-1 per gli spagnoli che fino a questo momento rappresenta perfettamente quel che si è visto in campo. Anche nel finale i giocatori iberici continuano a fare possesso palla, con i croati ora stanchi e demoralizzati. Non c’è una vera e propria reazione da parte della formazione di Dalic. Il gioco spagnolo continua così a fare il suo corso anche con Pau Torres, Dani Olmo, Jordi Alba e Fabian Ruiz in campo, le riserve subentrate a partita in corso. Il fulmine a ciel sereno si verifica però all’85’, quando la partita sembrava non avesse più nulla da dire perché, dopo una serie di rimpalli e tanta confusione in area, è Orsic a riaprire i giochi con la rete del 3-2, una marcatura che di fatto avvia la gara verso un finale infuocato senza preavviso. Per i sei minuti di recupero assegnati da Cakir, come presumibile, solo Croazia, con la Spagna sorpresa dopo aver creduto di aver già acquisito la qualificazione. Una squadra che fino a quel momento, nonostante il suo potenziale, non aveva lasciato il segno sulla partita, riesce invece a trovare il pareggio del 3-3 grazie a un inserimento perfetto di Pasalic, entrato solo dieci minuti prima, che sorprende tutti con un gol pesantissimo. Ora la Croazia gioca sulla scia dell’entusiasmo, mentre la Spagna è sotto shock. Sono tre i minuti rimasti per evitare i tempi supplementari. La Spagna prova a costruirsi altre due occasioni, ma senza il risultato sperato. Inevitabili ora altri trenta minuti ed eventuali calci di rigore per decidere il passaggio del turno.
In una fase della partita che sembra sorridere alla Croazia, la formazione di Dalic ha subito un paio di occasioni per mettere a segno il 4-3, ma dove non arriva Simon con diverse parate che riscattano il suo errore del primo tempo, è l’imprecisione degli attaccanti a vanificare le conclusioni. La Spagna però, dopo lo shock iniziale del 3-3, ritrova presto convinzione nei suoi mezzi e continuità in attacco, fino a che, tra il 100′ e il 103′ non sono Morata e Oyarzabal a ridare una chiara direzione alla partita con una sequenza ravvicinata di gol che riporta nuovamente la Croazia sotto di due reti, costringendo Modric e compagni a rimontare ancora una volta. Nel secondo tempo supplementare saranno principalmente i ragazzi di Dalic a manovrare il pallone, anche se le Furie Rosse riusciranno bene a ripartire ed evitare troppi pericoli dietro, senza commettere gli stessi errori di distrazione della ripresa. Con questa consapevolezza, oltre alla crescente stanchezza dei croati, gli spagnoli riescono così a portare a casa la qualificazione, subendone tre ma segnando anche cinque reti ai vicecampioni del mondo. La squadra di Luis Enrique accede così con merito ai quarti, valorizzando il possesso palla e le tante occasioni create. Dopo il grave errore, si è riscattato pienamente anche il portiere Simon, decisivo, in positivo, soprattutto nella fase finale della gara.
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Reti: Simon 20′ (A), Sarabia 38′, Azpilicueta 57′, Ferran Torres 77′, Morata 100′, Oyarzabal 103′
Croazia (4-3-3): Livakovic, Gvardiol, Caleta-Car, Vida, Juranovic (Brekalo 74′), Kovacic (Budimir 79′), Brozovic, Modric (Ivanusec 114′), Rebic (Orsic 67′), Vlasic (Pasalic 79′), Petkovic (Kramaric 46′).
Allenatore: Zlatko Dalic
Spagna (4-3-3): Simon, Gaya (Jordi Alba 78′), Laporte, Garcia (Pau Torres 71′), Azpilicueta, Pedri, Busquets (Rodri 102′), Koke (Fabian Ruiz 78′), Sarabia (Dani Olmo 71′), Ferran Torres (Oyarzabal 88′), Morata.
Allenatore: Luis Enrique
Arbitro: Cuneyt Cakir
Ammoniti: Brozovic, Caleta-Car
Espulsi: –
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