Omicidio Melania Rea: che fine hanno fatto i protagonisti della vicenda
Era il 18 aprile 2011 quando Melania Rea, 29 anni, fu uccisa a coltellate dal marito Salvatore Parolisi, 30 anni, il caporalmaggiore del RAV Piceno. Il tutto accadde sul Colle San Marco di Ascoli Piceno.
Il corpo di Melania fu ritrovato dopo due giorni in un bosco di Ripe di Civitella, nel teramano. L’autopsia rivelerà che la donna fu uccisa con ben 35 coltellate e dopo tre mesi le indagini portarono ad un solo e unico colpevole: Salvatore Parolisi.
Parolisi fu arrestato il 19 luglio 2011 e dal quel momento l’uomo non vede più la figlia, Vittoria di quasi 2 anni. Il 26 ottobre 2012, Salvatore venne condannato a vent’anni di carcere, nonostante continui a decantare la propria innocenza.
Parolisi, attualmente, è nel carcere di Bollate, in provincia di Milano, e sta scontando la pena. Gli è stata tolta la patria podestà (nei confronti di sua figlia) dallo Stato Italiano, ed è stato degradato dall’esercito. Dietro le sbarre si è diplomato come perito Agrario e si è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza.
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Omicidio Melania Rea, il “premio” per Salvatore Parolisi
Salvatore, dietro le sbarre, ha sempre continuato a sostenere la propria innocenza. Inoltre si è contraddistinto comportandosi sempre bene. Per questa ragione, un anno fa, si era parlato di alcuni permessi ”premio” come: alcune ore di libertà, 15 giorni consecutivi fuori e per un massimo di 45.
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La cosa fece indignare, e non poco, il fratello di Melania Rea, Michele. Quest’ultimo commentò la notizia in questo modo: “Con la morte di Melania è come se io e i miei genitori fossimo stati condannati all’ergastolo, le nostre vite si sono fermate. Andiamo avanti solo per il bene di mia nipote che in un colpo solo, con la mamma uccisa dal papà, si è ritrovata orfana di entrambi i genitori. E adesso ci vengono a dire che quell’assassino, bugiardo e per nulla pentito, può usufruire del regalo della libertà? Non ha senso, né per mia sorella e la mia famiglia, né per l’Italia intera che non può riconoscersi in una giustizia in cui chi sbaglia viene premiato”.
Salvatore Parolisi oggi
Salvatore Parolisi, oggi, ha una nuova relazione con una donna conosciuta nel corso della sua detenzione nel carcere di Pavia. Il rapporto durerebbe da circa 3 anni. Ogni tanto riceve le visite da parte della donna nel carcere di Milano. Come detto, è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza e per questa ragione, come prevede la legge, ha ”diritto” ai permessi premio.