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Italia-Austria 2-1, avanti con sofferenza: Tabellino e Highlights

Published by
Lorenzo Nicolao

Gli Azzurri rischiano con gli austriaci. La risolvono Chiesa e Pessina nei tempi supplementari

Italia-Austria: Tabellino e Highlights

Italia-Austria 2-1, Cronaca, Tabellino ed Highlights

Italia-Austria: Tabellino e Highlights

Italia-Austria: Tabellino e Highlights – Nella notte di Wembley, dopo il primo ottavo di finale che ha visto la Danimarca imporsi sul Galles per 4-0, l’Italia di Roberto Mancini sfida l’Austria di Franco Foda per accedere ai quarti. Gli Azzurri sono favoriti, ma gli avversari hanno saputo dimostrare nella fase a gironi di essere una formazione solida e ostica da affrontare, molto ordinata e ben disposta in campo, nonostante il tasso tecnico non sia quello di Insigne e compagni. Nei primi minuti sono proprio i ragazzi di Foda, soprattutto con Arnautovic, a mostrarsi pericolosi in avanti con un inizio molto propositivo, per quanto la difesa azzurra non si faccia sorprendere. Con il passare del tempo è poi però la squadra di Mancini ad alzare il baricentro, già al 10′, imponendo gioco e aggressività, manovrando il pallone con Verratti e Jorginho, anche se i pericoli maggiori provengono tutti dai piedi di Spinazzola, unico giocatore che sa accelerare i tempi di gioco e imporre un ritmo diverso, sorprendendo in più occasioni la difesa austriaca. Nella prima frazione di gioco fa invece più fatica Berardi, che a differenza delle partite precedenti viene questa volta controllato molto bene dalla fase difensiva di Alaba, giocatore molto attento e dal profilo che può vantare esperienza internazionale. Dal 20′ in poi sono però solo gli Azzurri a giocare nella metà campo avversaria, sfiorando il gol, tra le altre, in un paio di occasioni molto significative. La prima, con Barella, che colpisce a botta sicura a pochi metri dalla porta difesa da Bachmann, ma il portiere riesce a salvarsi d’istinto con una parata di piede. La seconda con Immobile dalla distanza, ma per l’attaccante della Lazio solo l’incrocio dei pali. L’Italia non riesce così a sbloccarla, con l’Austria che dal provare a giocarsi le sue opportunità in contropiede passa di fatto a un vero e proprio catenaccio, ma difendendosi sempre con grande concentrazione. Le squadre rientrano così negli spogliatoi sul risultato di 0-0, un punteggio che agli Azzurri non può assolutamente andare bene. Nel secondo tempo possibile che anche l’Austria possa essere tentata di osare di più in avanti, evitando di farsi schiacciare troppo dietro.

La ripresa

Non ci sono cambi né per l’Austria, né per l’Italia al rientro delle squadre in campo dopo l’intervallo. Mancini decide di conservare gli stessi undici, nonostante i suoi non abbiano trovato il gol nei primi 45 minuti, Foda è soddisfatto dei suoi e preferisce non cambiare nulla per continuare a mantenere la gara sull’inerzia di questo equilibrio. Già nei primi minuti della ripresa Bonucci e co vengono però condizionati psicologicamente dal nervosismo, perché l’Austria ha un paio di opportunità e con una punizione dal limite si avvicina anche al vantaggio. Nel frattempo, il gioco degli Azzurri è poco fluido, con molte disattenzioni in fase di impostazione e tanta fretta, una condizione che provoca le ammonizioni di Di Lorenzo e Barella, la seconda addirittura solo per proteste. Dal 10′ del secondo tempo i ragazzi di Foda riescono addirittura ad alzare il baricentro e soprattutto il pressing, un modo di giocare che inizia a dare molto fastidio all’Italia, con Mancini che invita più volte i suoi alla calma e che già medita una probabile doppia sostituzione a centrocampo, magari inserendo Pessina e Locatelli, tra i migliori delle partite della fase a gironi. Dopo il 60′ cresce però la preoccupazione tra le fila azzurre, fino a quando al 64′ non è Alaba a servire molto bene di testa Arnautovic che supera Donnarumma di sponda e deposita la palla in porta. Per la disperazione di Franco Foda e dello stesso attaccante austriaco, l’arbitro Anthony Taylor, dopo una lunga verifica del var, annulla però la rete del vantaggio per una posizione di fuorigioco di Arnautovic. Mancini può tirare un sospiro di sollievo, ma il segnale è chiaro. L’Italia è troppo nervosa e sta iniziando a soffrire troppo l’iniziativa austriaca. Nel secondo tempo la prestazione degli azzurri è peggiorata e in gran parte l’aspetto psicologico a influire negativamente. Al 68′ Mancini sostituisce così un troppo nervoso e ammonito Barella con Pessina e Verratti con Locatelli. La manovra azzurra deve inoltre essere molto più veloce per impensierire i difensori austriaci, sempre ben posizionati dietro la linea del pallone. Locatelli e Insigne ci provano con un paio di conclusioni, ma non riescono a trovare lo specchio della porta difesa da Bachmann. Il portiere austriaco sembra inoltre aver studiato bene i suoi avversari, perché fa sempre quel passo a sinistra che possa difenderlo e coprirlo meglio rispetto al tiro a giro di destro dell’attaccante del Napoli. Poco dopo, sul ribaltamento di fronte, al 74′, è l’Austria a reclamare un calcio di rigore per una gomitata di Pessina nella propria area di rigore, ma di fatto il contatto non viene preso in considerazione per via di un fuorigioco e probabilmente anche un fallo di mano austriaco precedente. La partita è più confusa e spezzettata, per quanto gli austriaci rimangano compatti e gli azzurri nervosi. Male fino al 76′ l’Italia nell’approccio al secondo tempo, con un nervosismo che continua a condizionare pesantemente la prestazione. Nei minuti finali Insigne e compagni sembrano addirittura aver perso la testa, nonostante la partita sia in perfetto equilibrio. L’Austria riesce così a portarsi con maggiore costanza nella metà campo della formazione di Mancini, guadagnandone in fiducia. L’Italia sembra improvvisamente disorientata nel trovarsi all’improvviso costretta a soffrire, senza riuscire a dominare una partita come di recente aveva sempre avuto la fortuna di fare. A questo punto Mancini decide di giocarsi anche le carte Belotti e Chiesa, probabilmente al posto di Berardi e Immobile, troppo inconsistenti in questo secondo tempo. I cambi del C.t. sono proprio questi, con gli ultimi cinque minuti di tempo regolamentare nei quali l’Italia dovrà provare a fare la differenza. Non è facile con queste premesse e l’Austria in fiducia, ma più passano i secondi, più si profilano i tempi supplementari con un’altra mezz’ora da giocare, prima degli eventuali calci di rigore. I minuti di recupero sono cinque, ma gli Azzurri sono troppo fermi in avanti e gli spazi difficili da trovare. L’occasione arriva al 49′ minuto con un calcio di punizione all’altezza dell’incrocio delle linee dell’area di rigore austriaca, a un solo minuti dalla fine del recupero, ma il cross è facile preda della difesa avversaria, che neutralizza il pallone vagante allontanandolo dalla porta di Bachmann. Non ci sono alternative, arriva il momento dei tempi supplementari per decidere la gara. Al momento Schopf al posto di Baumagartner è l’unico cambio di Foda, con Mancini che ne ha invece già effettuati quattro.

Supplementari

Inizialmente il copione dei supplementari sembra quello dei novanta minuti precedenti, ma al 94′ sale in cattedra Chiesa, ricevendo il pallone sulla destra, ma trovando un gol fondamentale, prima addomesticando il pallone, poi scartando con molta abilità il terzino avversario, prima di calciare forte di sinistro sul palo lontano e superando un impotente Bachmann. Un gol che potrebbe davvero decidere la partita, favorito da un ottimo assist del solito Spinazzola, ma ora l’Italia deve resistere dietro e possibilmente chiudere i conti sfruttando il momento positivo. Per provare a far reagire i suoi, Foda inserisce allora Kalajdzic al posto di Arnautovic, dando maggiore freschezza in avanti. L’Austria con orgoglio ci prova, chiamando i difensori azzurri a fare la loro parte, ma l’Italia riesce a cavarsela nel finale di primo tempo supplementare allontanando il pallone dalla propria area di rigore e a ripartire. Insigne calcia molto bene una punizione dalla distanza verso l’incrocio dei pali alla destra del portiere Bachmann, ma l’estremo difensore si fa trovare pronto. Nell’azione successiva, è però Pessina a fare la differenza, ricevendo il pallone da Acerbi finito a terra nell’area di rigore avversaria. Quanto basta al trequartista dell’Atalanta per infilare il pallone incrociato sul palo lontano, trovando un raddoppio importantissimo per gli Azzurri. Ora la formazione di Mancini può iniziare il secondo tempo supplementare con due reti di vantaggio sulla squadra di Foda. Per i secondi 15 minuti di extra time, il C.t. austriaco inserisce Schaub e Gregoritsch, per una formazione a forte vocazione offensiva, con subito un’occasione preziosa che Donnarumma deve neutralizzare in tuffo. L’Austria è viva e l’Italia non deve abbassare la guardia, nonostante il 3-0 venga malamente sciupato da Belotti al capovolgimento di fronte in contropiede. Mancini inserisce Cristante al posto di Insigne, per dare maggiore copertura al proprio centrocampo, ma è Di Lorenzo a sfiorare il 3-0 dopo una lunghissima cavalcata con la quale ha coperto di fatto tutta la fascia destra. Quando però la partita sembra chiusa, al 113′ da calcio d’angolo, dopo aver giovato di due cambi offensivi, l’Austria trova il gol con Kalajdzic, riaprendola improvvisamente e costringendo gli Azzurri a soffrire negli ultimi cinque minuti più recupero dei tempi supplementari. Negli ultimi minuti troppo leziosi gli Azzurri, con qualche giocata con troppa sufficienza, ma ora per la formazione di Foda c’è veramente poco tempo per trovare il pareggio, con la difesa italiana che sembra resistere. Dopo un minuto di recupero, Taylor con il suo triplice fischio manda l’Italia ai quarti, con un grande sospiro di sollievo dopo una partita soffertissima. Ci sarà molto da rivedere di questa sfida con l’Austria, se gli Azzurri vorranno cavarsela con squadre tecnicamente ben più attrezzate della formazione di Foda.

 

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Italia-Austria: Tabellino e Highlights

Reti: Chiesa 95′, Pessina 106′, Kalajdzic 114′

Italia (4-3-3): Donnarumma, Spinazzola, Acerbi, Bonucci, Di Lorenzo, Verratti (Locatelli 68′), Jorginho, Barella (Pessina 68′), Insigne, Berardi (Chiesa 84′), Immobile (Belotti 84′).
Allenatore: Roberto Mancini

Austria (4-2-3-1): Bachmann, Alaba, Hinteregger, Dragovic, Lainer (Trimmel 114′), Grillitsch, Schlager, Baumgartner (Schopf 90′), Sabitzer, Laimer (Ilsanker 114′), Arnautovic.
Allenatore: Franco Foda

Arbitro: Anthony Taylor

Ammoniti: Arnautovic, Di Lorenzo, Barella, Hinteregger

Espulsi: –

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