Quarto Grado, lutto in trasmissione: morto Gian Gavino Sulas. Profonda commozione nell’intero staff di Rete 4.
Ha combattuto, con coraggio, con feroce determinazione. “Quella massa che spinge”, come l’aveva definita, se l’è portato via nella notte tra giovedì 24 e venerdì 25 giugno. Ha combattuto, per oltre un anno, ma, alla fine, il male ha avuto la meglio sul bene, su Gian Gavino Sulas, giornalista di lungo corso e spesso protagonista della trasmissione Quarto Grado.
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Era ricoverato da qualche giorno all’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo. Purtroppo l’aggravarsi delle sue condizioni avevano reso necessario il ricovero nel nosocomio bergamasco. ma anche in quel letto di ospedale, non voleva e non poteva rimanere senza fare ciò che amava di più: scrivere. Da lì ha scritto un pezzo, il suo ultimo pezzo, sulla vicenda riguardante Denise Pipitone.
Gian Gavino Sulas. Sardo di nascita, bergamasco di adozione
Le sue origini appartenevano alla meravigliosa terra di Sardegna, ma, a tutti gli effetti, era diventato un bergamasco. Aveva sposato tutto di quella terra, anche la passione per la squadra della città. Diventare tifoso dell’Atalanta era la naturale conseguenza dell’esser diventato parte integrante della città, dei concittadini bergamaschi e dei colori neroazzurri. Parlava e scriveva di calcio e di cronaca nera, passava con straordinaria naturalezza dal raccontare le mitiche imprese della squadra guidata da mister Gasperini al dramma quotidiano di rapine, omicidi e male di vivere.
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Anche l’essersene andato in silenzio, nella massima discrezione, è soltanto l’ultima conferma di quanto fosse diventato bergamasco. Gian Gavino Sulas lascia la moglie Anna e due figli, Roberta e Marco. Lascia anche un’intera comunità assorta nel dolore, silenziosa, discreta, come silenziosa e discreta sa essere la città di Bergamo. Il settimanale Oggi perde la sua punta di diamante, il giornalismo un grande e preparato professionista, la famiglia e la comunità un grande uomo. Che la terra ti sia lieve.