Mario Draghi avverte: la pandemia non è finita, non possiamo tornare indietro. L’importanza di continuare la campagna vaccinale e del tracciamento
E’ un Mario Draghi a tutto campo, per usare un gergo di moda nei giorni di Euro 2020, quello che lo ha visto protagonista a Bruxelles della conferenza stampa al termine del vertice dell’Unione europea. Il premier italiano ha toccato tanti temi, partendo, ovviamente, dalla situazione legata alla pandemia. E legati al problema della pandemia, vi sono i vaccini, con tutta la loro fondamentale importanza.
Draghi ha parlato chiaramente di un rinforzo, ed ancor più, forse, di una sostanziale riforma dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali, ovvero l’agenzia dell’Unione europea che effettua la valutazione dei medicinali). Proseguendo su tale argomento, il premier ha poi affrontato specificamente il tema riguardante i vaccini cinese e russo. Per quanto attiene al vaccino russo Sputnik la contestazione, dice Draghi, è che non è riuscito ad ottenere l’indispensabile autorizzazione da parte dell’Ema, e, forse, prosegue il premier, non la otterrà mai. Il caso riguardante il vaccino cinese è per Draghi ancora più semplice, perché trattasi di un vaccino assolutamente non adeguato ad affrontare la pandemia.
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Draghi ha poi voluto sottolineare a chiare lettere che da questa pandemia non ne siamo ancora venuti fuori. Occorre continuare con le vaccinazioni poiché le prossime settimane saranno fondamentali. L’aumento consistente e costante dei contagi nel Regno Unito dovuto alla variante Delta, deve essere un monito a non abbassare la guardia. “In Italia vanno aumentati i test e i tamponi e il sequenziamento. Bisogna Individuare i focolai nelle diverse regioni”. Sono queste le parole d’ordine di Mario Draghi per le prossime settimane.
In Inghilterra questo nuovo aumento dei contagi sta minando anche la ripresa economica. Si deve evitare assolutamente che ciò accada anche in Italia. Draghi non vuole assolutamente pensare che ad ottobre l’Italia possa trovarsi in quella situazione anche perché “In un anno avremo imparato qualcosa”. La stessa Angela Merkel è preoccupata per ciò che sta accadendo in Inghilterra e Israele, dove si stanno reintroducendo le mascherine negli ambienti chiusi. Non ne siamo fuori, ripete la cancelliera tedesca.
Altro tema importante è quello riguardante i migranti, dove, secondo il premier Draghi, vi è la necessità di un accordo che rispetti gli interessi dell’Italia. Il tema degli sbarchi e dei migranti sarà sempre presente nell’agenda europea, perché il problema dell’immigrazione riguarda l’intera Europa e l’Europa, tutta insieme, deve impegnarsi a risolverlo nella maniera migliore, affrontandolo con “franchezza, azione e dialogo”.
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E riguardo alle prospettive di crescita, Draghi è stato chiaro: “La crescita va sostenuta”, poiché i tassi di crescita sono addirittura più alti rispetto al periodo che ha preceduto la pandemia. Occorre continuare a sostenere la crescita per un cambiamento profondo che vada dall’istruzione fino alla transizione ecologica. Mario Draghi avverte, la speranza è che l’Unione europea faccia tesoro delle sue valutazioni.
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