Suicidio di Marco Ferrazzano: ci sono sei indagati, ecco le accuse di cui dovranno rispondere
Era il 22 gennaio scorso quando sui binari del tratto ferroviario tra Foggia e San Severo fu ritrovato il corpo senza vita di un giovane di 29 anni. Il suo nome era Marco Ferrazzano ed era un ragazzo affetto da disabilità. Partite le indagini per scoprire le cause della morte di Marco, le forze dell’ordine si concentrarono sull’ipotesi che si trattasse di un suicidio, un suicidio che aveva una causa ben precisa, il furto del suo telefonino.
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Infatti soltanto qualche ora prima Marco aveva denunciato il furto del suo smartphone e raccontato che il giorno prima due ragazzi, a bordo di uno scooter, gli avevano chiesto il telefono in prestito perché dovevano effettuare una chiamata. Marco raccontò che non si rifiutò di dare loro il suo telefono, poiché aveva paura di qualche ritorsione. I ragazzi non dovevano fare alcuna chiamata, presero il telefono di Marco e scapparono via velocemente.
Marco vittima di bullismo
Da ulteriori accertamenti è risultato che Marco Ferrazzano fu vittima di bullismo per molto tempo ed in molte occasioni. I bulli costringevano Marco a restare in loro compagnia contro la sua volontà, lo costringevano ad usare il suo telefono per fare delle telefonate che si concludevano sempre con degli insulti rivolti agli sconosciuti di turno. Marco, inoltre, ha subito anche violenze fisiche, come quando fu messo a testa in giù e persino ripreso in un video mentre veniva brutalmente picchiato.
Lo scorso anno Marco era andato al pronto soccorso per farsi medicare dopo un’aggressione che gli aveva procurato ferite ed escoriazioni guaribili in venti giorni. Queste informazioni provengono direttamente da documenti riconducibili al polo ospedaliero di Foggia. Marco da qualche anno soffriva di depressione e di schizofrenia, motivi per i quali era in cura presso il Dipartimento di salute mentale. Purtroppo non ha potuto portare a termine il suo programma di cura.
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E’ di oggi la notizia che la Squadra mobile della Questura di Foggia ha indagato sei giovani tra i 20 e i 23 anni con l’accusa di truffa e stalking. Marco ormai non c’è più, la speranza è che chi lo ha costretto a compiere quel gesto estremo vada in carcere e vi rimanga il più a lungo possibile affinché possa o possano comprendere quanto ignobile e disumano sia stato il suo o loro comportamento. Il Suicidio di Marco Ferrazzano