Volley, Marco Perrella ucciso da una malattia incurabile: aveva soltanto 35 anni. Lascia una moglie ed una piccola bambina
Quando finisce una giovane vita, senza una ragione, di soli 35 anni, monta la rabbia, oltre all’incredulità. Quando finisce una giovane vita ci si domanda perché il destino sia stato così dannatamente crudele. Cosa penseranno la sua giovane moglie e la piccola bambina che non rivedranno più l’amatissimo marito e l’insostituibile papà? Marco Perrella aveva soltanto 35 anni.
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Una terribile malattia l’ha portato via dai suoi affetti più cari. Dalla sua famiglia, ai suoi amici, ad un’intera comunità. Lascia a tutti coloro che lo hanno conosciuto il ricordo di quel suo piacere infinito di vivere, ogni istante della sua vita, con grande intensità e passione. Passione per il suo lavoro come funzionario di banca, ma soprattutto passione per il volley. Era un talento tra i più apprezzati della provincia di Reggio Emilia.
Volley, Marco Perrella: tutto ebbe inizio circa un anno fa
La maledetta malattia iniziò ad attaccarlo circa un anno fa, quando Marco militava tra le fila dell’Ama San Martino, una delle formazioni più forti in ambito provinciale. Importante la sua squadra, mitico il suo allenatore. Si tratta dell’alzatore storico del volley italiano, ovvero “Pupo” Dall’Olio, indimenticato ed indimenticabile campione azzurro e della Panini Modena. Quella passione non è stata sfiancata nemmeno dalla malattia.
Anche quando non era al meglio, tornava sul campo a trovare il suo mister ed i suoi compagni. La malattia lo stava sfinendo e svuotando, ma voleva vedere ancora una volta quella rete che divideva in due il campo da gioco. Voleva respirare fino alla fine l’odore del campo, la gioia per un punto realizzato e la rabbia per uno sbagliato. Le parole dei compagni di squadra sono soltanto la conferma, qualora ve ne fosse bisogno, delle straordinarie qualità umane di Marco.
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Quando finisce una giovane vita, senza una ragione, di soli 35 anni, monta la rabbia. Le parole ti scivolano via, sai che non serviranno a nulla, perché nulla può dare consolazione a tutto questo. Marco voleva vincere la sfida contro quella maledetta malattia, così, come tante volte, aveva vinto le sfide sul campo di volley. Questa volta, però, ha incontrato un avversario decisamente più forte, purtroppo, imbattibile.