Gli ungheresi sfiorano il miracolo. La squadra di Marco Rossi esce a testa altissima dagli Europei
Germania-Ungheria: Tabellino e Highlights
Germania-Ungheria 2-2, Cronaca, Tabellino ed Highlights
Germania-Ungheria: Tabellino e Highlights – Sotto il diluvio di Monaco di Baviera Germania e Ungheria si giocano la qualificazione nel girone di ferro del Gruppo F, che le ha viste confrontarsi in precedenza con le finaliste dell’edizione 2016 degli Europei: Francia e Portogallo. Non ci sono altri treni da prendere, sopratutto per i favoriti tedeschi, ma anche per gli ungheresi, che credono in un’impresa che solo alla vigilia del torneo contro queste corazzate sembrava impossibile. Il maltempo non permette troppe giocate di fino, mentre in una partita che rivela subito la grande densità in mezzo al campo, bastano dieci minuti all’Ungheria per andare in vantaggio, con un gol fondamentale di Szalai, per quanto le circostanze siano poi un po’ fortunose. La Germania prova subito a reagire come può, per quanto gli attaccanti Havertz, Sane e Ganbry non sembrino molto ispirati contro i fisici difensori di Marco Rossi. L’occasione più clamorosa per pareggiare arriva infatti dalla testa di Hummels su calcio piazzato, ma il difensore del Borussia Dortmund non riesce ad andare oltre la traversa, nonostante un buonissimo impatto sul pallone. La Germania sembra bloccata, nono riuscendo a crearsi altre occasioni preziose in avanti, con il gioco molto spezzettato. In partite come questa pesa anche l’assenza di un giocatore d’esperienza come Mueller, forse non più quello di un tempo, ma sempre abile con le sue giocate nel cavarsela anche negli spazi più stretti con qualche invenzione che farebbe molto comodo ai suoi compagni di squadra in questo momento. Con grande generosità e sacrificio gli ungheresi guidati dal loro allenatore italiano riescono però a difendere, coprendo tutti gli spazi e costringendo i tedeschi a giocare male, senza la fluidità che Joachim Loew vorrebbe per i suoi. Gli ungheresi riescono così a rientrare negli spogliatoi in vantaggio, mentre il tecnico tedesco deve inventarsi qualcosa.
La ripresa
Il meteo sembra essere più magnanimo nel secondo tempo, mentre Loew sceglie come primo cambio un centrocampista, sostituendo uno spento Gundogan con Goretzka, che il allenatore vorrebbe più creativo e propositivo in avanti del suo collega. La Francia passa in vantaggio contro il Portogallo, un risultato favorevole alla Germania anche in caso di sconfitta con l’Ungheria, per quanto i tedeschi non possano basare la propria qualificazione sul risultato dell’altra partita in contemporanea. La Germani continua però a rischiare, con Sane che colpisce il pallone con la mano a solo un metro dalla propria area di rigore. Gli ungheresi non rinunciano dunque al gioco offensivo, con la formazione tedesca che sembra irriconoscibile rispetto a quella che ha battuto il Portogallo campione d’Europa per 4-2. Proprio i lusitani riescono a pareggiare, perciò la squadra di Loew sarebbe di nuovo condannata all’eliminazione, con il tempo che passa che non è certo un elemento a favore per Kroos e compagni. Loew parla a lungo con Mueller, l’unica riserva, per problema fisico alla vigilia, che sembra essere in grado di sparigliare le carte in una partita bloccata e ostica come questa, provando a ridare qualche speranza anche ai compagni, almeno dal punto di vista psicologico. Quando le speranze della Germania sembrano assottigliarsi, è Gulacsi a sbagliare clamorosamente un’uscita, dando ad Havertz la ghiotta opportunità di pareggiare e di scampare momentaneamente il pericolo eliminazione. Davvero momentaneamente, perché gli ungheresi sono bravissimi ad approfittarne dopo neanche trenta secondi, cogliendo di sorpresa completamente la difesa di Loew. Schafer di testa trasforma in oro un lancio lungo sul filo del fuorigioco e riporta l’Ungheria in vantaggio ammutolendo l’Allianz Arena. A questo punto, dopo l’ingresso di Werner, dentro anche Mueller, perché la Germania non ha più nulla da perdere. Gli ungheresi sono invece pronti a difendere ancora una volta il residuo vantaggio realizzato da Schafer. Per Rossi ancora nessun cambio, almeno fino alla sostituzione di Sallai per far spazio a Schon al 75′. Nel finale, come presumibile, è assedio tedesco, con gli ungheresi costretti a resistere. Tra le maglie bianche della squadra di Rossi non è facile però trovare gli spazi, con la Germania che fa molta fatica negli ultimi quindici metri. Grazie a una buona tgriangolazione è Kroos a presentarsi davanti a Gulacsi, ma da posizione defilata non riesce a trovare lo specchio della porta ungherese. Un’occasione da gol sprecata malamente, per quanto segnare non fosse facilissimo. Con gli ingressi di Musiala e Volland Loew punta il tutto per tutto, con soli giocatori offensivi in campo. A cinque minuti dalla fine del match più recupero non c’è ormai più nulla da perdere, con l’Ungheria ormai arroccata nella propria area di rigore. Nel momento di massimo sforzo dei tedeschi è Goretzka dal limite dell’area di rigore a trovare il gol tanto cercato, una rete che può fare tutta la differenza del mondo per Loew e per tutta la Germania. A questo punto è Marco Rossi a dover giocarsi le sue ultime carte con una doppia sostituzione nel finale, a pochi minuti dal triplice fischio dell’arbitro Sergey Karasev. Entrano così in campo anche Nikolic e Lovrencsics, all’89’. Nulla da fare per l’Ungheria, che però esce non a testa alta, ma a testa altissima dopo queste tre partite giocate senza paura con tre delle squadre più forti d’Europa. La Germania compie invece la sua missione, ma faticando troppo rispetto ai suoi standard, due volte in svantaggio contro un’avversaria che si è rivelata più tosta di quanto non potesse sembrare alla vigilia.
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Germania-Ungheria: Tabellino e Highlights
Reti: Adam Szalai 11′, Havertz 66′, Schafer 68′, Goretzka 84′
Germania (3-4-2-1): Neuer, Rudigr, Hummels, Ginter (Volland 82′), Gosens (Musiala 82′), Kroos, Gundogan (Goretzka 58′), Kimmich, Sane, Havertz (Werner 67′), Gnabry (Mueller 68′).
Allenatore: Joachim Loew
Ungheria (3-5-2): Gulacsi, Szalai, Orban, Botka, Fiola (Nikolic 88′), Schafer, Nagy, Kleinheisler (Lovrencsics 89′), Nego, Sallai (Schon 75′), Szalai (Varga 82′).
Allenatore: Marco Rossi
Arbitro: Sergey Karasev
Ammoniti: Botka, Gundogan, Sane, Szalai, Fiola
Espulsi: –
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