Saman Abbas, il 16enne nell’incidente probatorio ha puntato il dito contro l’uomo. Il ragazzo resta in una struttura protetta
Ad uccidere Saman Abbas è stato lo zio Danish Hasnain. Il fratello minore della ragazza di origine pakistana, scomparsa da fine aprile, ha ribadito nell’incidente probatorio quanto già detto agli inquirenti. Il 16enne, che ora si trova in una località protetta, ha affermato ancora che la sorella si era opposta al matrimonio combinato.
La testimonianza del ragazzo è durata più di due ore e ha puntato ancora una volta il dito contro Danish Hasnain, attualmente in fuga. Oltre a lui sono indagati anche due cugini (uno è in galera a Reggio Emilia dopo il suo arresto il Francia), e i genitori.
L’ipotesi di reato resta che davanti al rifiuto del matrimonio la 18enne sia stata uccisa e il corpo seppellito nelle campagne di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dove tutti i familiari vivevano. Gli inquirenti hanno in mano le immagini delle telecamere dove si vede la ragazza dirigersi verso la casa della zio e successivamente i cugini uscire con delle pale e altri strumenti di lavoro.
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Saman Abbas, la denuncia fatta dal fidanzato
È di ieri la notizia che il fidanzato della giovane a febbraio scorso presentò una denuncia contro Shabbar, il padre di lei, per minacce. L’uomo sarebbe andato a casa del fidanzato di Saman e rivolgendosi ai genitori avrebbe minacciato di sterminare tutta la famiglia se il figlio non avesse lasciato libera la ragazza.
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Mercoledì scorso Chi l’ha visto? ha parlato di alcuni messaggi che Saman e il ragazzo si sono scambiati. Lei gli ricordava di quanto fosse pericoloso essere fidanzata con lei e gli consigliava di andare dai carabinieri. Invito reciproco con la giovane che gli rispose che da tempo stava pensando di farlo.