Roger Waters umilia Mark Zuckerberg: “L’ho mandato a fan*ulo”, ecco il motivo. Durissimo attacco dell’ex bassista del Pink Floyd con il fondatore di Facebook
Per il profondo rispetto che nutro verso i lettori di CronaKa12 una precisazione è d’obbligo. In questa diatriba verbale tra Roger Waters e Mark Zuckerberg, chi scrive non sarà assolutamente super partes. Se cercate su un dizionario il significato di super partes le voci che saranno, più o meno: saggio, equilibrato. Chi scrive in questo articolo non sarà né saggio, né tantomeno equilibrato, ma decisamente orientato verso una delle due parti in causa.
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Continuando a leggere comprendere la mia scelta di campo. Intanto raccontiamo il motivo scatenante che ha provocato questo scontro. Durante un evento di beneficenza in onore di Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, in carcere dal 2019, l’ex fondatore e bassista dei Pink Floyd ha raccontato di come ha mandato a quel paese il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg.
Roger Waters contro Mark Zuckerberg
A volte si pensa che con il denaro si possa comperare tutto, che tutto abbia il suo prezzo, basta trovare un accordo tra venditore ed acquirente. Mark Zuckerberg, non dimentichiamolo, è uno degli uomini più ricchi del mondo e dal momento che gli occorreva una musica di livello da utilizzare a scopo promozionale, per un video sia su Facebook che su Instagram, ha pensato bene di inoltrare richiesta a Roger Waters per l’autorizzazione ad utilizzare una sua canzone. Il titolo della canzone è “Another Brick in the Wall, Part 2”, dell’album “The Wall”. Una richiesta accompagnata da un’enorme offerta economica.
La risposta del genio inglese è stata esemplare: ” Ho avuto oggi questa offerta con un’enorme cifra ma ho risposto Vaffan**lo ”, le precise parole di Roger Waters che, di contro, ha duramente attaccato l’imprenditore. ” Zuckerberg non prenderò parte a questa ca**ata . Com’è che possa fare ogni cosa? Uno degli idioti più potenti del mondo ”, ha proseguito l’ex leader dei Pink Floyd.
Roger Waters ha sostenuto di schierarsi contro chi censura attraverso i social la verità. Uno scontro durissimo. Roger Waters umilia Mark Zuckerberg perché umilia la sua presunzione. Zuckenberg forse non sa che Roger Waters è legatissimo ai suoi pezzi, concederli per una pubblicità, per giunta legata a canali social, è assolutamente impensabile: “Vogliono usare,(il brano di Waters ndr), per render Facebook e Instagram più potenti di quanto non lo siano già, in modo che possa continuare a censurare tutti noi in questa stanza e prevenire il grande pubblico venga a conoscenza di questa storia su Julian Assange”.
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Roger Waters ha anche ricordato gli esordi di Zuckerberg e la prima versione del social network, denominata FaceMash, usata per dare voti alle ragazze. “Come ha fatto questo ********, che ha iniziato con “È carina, le diamo un quattro su cinque. È brutta, le diamo uno su cinque”, ad ottenere tanto potere? Eppure eccolo qua, uno degli idioti più potenti del mondo”. No, Zuckerberg rappresenta quanto di più negativo vi possa essere nell’immaginario di Roger Waters e l’ultima persona alla quale concederebbe una sua perla musicale. Ma forse Zuckerberg non lo sa.