Cade in prescrizione la condanna per Michele Misseri, lo zio di Sara Scazzi, la ragazza di 15 anni rapita ed uccisa nel 2010 ad Avetrana in provincia di Taranto. I dettagli
Cade in prescrizione una delle due condanne comminate a Michele Misseri, il tristemente famoso Zio Michele, il contadino di Avetrana coinvolto nel rapimento, nell’omicidio e nell’occultamento del cadavere di Sara Scazzi.
I fatti. Il 26 agosto del 2010 Sara Scazzi, una ragazza di 15 anni di Avetrana, comune di 7000 abitanti in Provincia di Taranto, esce di casa per recarsi a casa della cugina, Sabrina. Il progetto è quello di andare al mare. Ma in spiaggia Sara non arriverà mai. Viene, rapita e uccisa nelle campagne del piccolo centro pugliese.
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Il drammatico caso di cronaca diventa immediatamente mediatico per via di una sequenza di colpi di scena, l’ultimo dei quali, la sera del 7 ottobre, spettacolarizza il ritrovamento del cadavere della ragazza durante la diretta della trasmissione RAI Chi l’Ha visto.
Ad uccidere Sara, secondo una verità processuale passata per tre gradi di giudizio, sono la cugina della ragazz, Sabrina Misseri, la zia Cosima Serrano, sorella della mamma della vittima Concetta. Ma sarà condannato ad otto anni, per occultamento di cadavere ed inquinamento delle prove, anche Michele Misseri marito e padre delle due assassine.
Michele Misseri sale agli onori della cronaca come “Zio Michele” quando si autoaccusa dell’omicidio. Come si capirà dai dibattiamenti lo fa per coprire moglie e figlia. La condanna arriva nell’aprile del 2013. Nel 2015 si apre un secondo filone del processo che, alla prima condanna, aggiunge una seconda pena di quattro anni per un totale di dodici. In sostanza Michele Misseri arrestato in via definitiva nel 2017 e scontato il solo periodo di carcerazione preventiva doveva rimanere in galera fino al 2028. Ma da ieri, di fatto, è un uomo libero.
La seconda condanna, infatti, è caduta in prescrizione e la sezione distaccata di Taranto della Corte di appello di Lecce ha cancellato la sentenza. A Zio Michele restano quindi da scontare parte degli otto anni avuti nel primo processo e dall’autunno del 2020 può chiedere la pena alternativa.
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Prescrizione dai reati anche per Ivano Russo,il giovane che avrebbe scatenato la gelosia di Sabrina e Cosima verso Sara. Per Alessio Pisello, amico di una delle due assassine accusato di falsa testimonianza e per Maurizio Misseri, nipote di Zio Michele parte attiva nell’occultamento del cadavere di Sara.
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