Biden – Putin: a Ginevra l’atteso incontro tra i due leader. La splendida Villa La Grange teatro dello storico summit.
Siamo a Ginevra. Una meravigliosa residenza sta per diventare teatro di uno storico summit tra il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ed il suo omologo russo, Vladimir Putin. Un summit tra due dei tre uomini più potenti della terra, manca a questo tavolo Xi Jinping, il presidente della Repubblica popolare cinese, in un momento storico devastato dalla pandemia e dalle sue conseguenze economiche, sociali e politiche.
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Ma anche tormentato da altre vicende che hanno reso molto tesi i rapporti tra gli Stati Uniti e la Russia. Un piccolo, ma significativo segnale di leggera distensione tra i due leader di Usa e Russia, è stata la stretta di mano con cui si sono salutati. Un piccolo strappo alle rigide norme anti – Covid, entrambi i presidenti sono stati vaccinati, che può anche dire che si è pronti a discutere di tutto, partendo ognuno dalle sue posizioni. Ma intanto si inizia a discutere…
Li ha il presidente della Confederazione Elvetica, Guy Parme. I rapporti tra le due potenze mondiali sono ai minimi storici. Si inizia con un incontro tra i due, accompagnati dai rispettivi ministeri degli Esteri, Antony Blinken e Serghei Lavrov . Il loro colloquio non dovrebbe durare meno di 4 – 5 ore, dopodiché vi saranno le due conferenze stampa, rigorosamente separate.
“Penso che sia sempre meglio incontrarsi faccia a faccia”: queste le parole del presidente Biden avviando l’incontro con Putin a Ginevra. “Spero che il nostro incontro sia produttivo e grazie per avere preso l’iniziativa di incontrarci”, ha risposto al leader russo. I due leader sono all’interno della biblioteca della residenza Villa La Grange, tra loro un grande mappamondo, quasi a ricordare che dalle loro decisioni dipende gran parte del futuro del nostro pianeta.
Tanti saranno i temi che si andranno a toccare. da quelli più spinosi, riguardanti i diritti umani e il caso Navalny fino ad approdare verso temi dove potrebbe essere più semplice trovare una linea comune, come, ad esempio, sul tema dell’antiproliferazione nucleare e il controllo degli armamenti. Si potrebbe iniziare a parlare di un nuovo accordo sui missili a media e corta gittata e, magari intavolare una trattativa sui super-vettori, le a ipersoniche di ultima concezione.
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E poi i temi riguardanti l’Europa dell’Est, dall’ingresso dell’Ucraina nella Nato fino alla Bielorussia che deve rimanere nell’orbita russa. Ed ancora la cooperazione economica, l’Artico, la Siria, la Libia, il Nagorno-Karabakh e l’accordo nucleare iraniano. Tanti temi sul tavolo, tante difficoltà e diffidenze da superare. Ma l’essere intorno ad un tavolo a parlarne, a discuterne, anche con toni accesi, è già un bel segnale.
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