Barbara Corvi e Angela Costantino, sono due donne scomparse a circa 12 anni l’una dall’altra, sono collegate entrambe alo stesso uomo.
Alcuni pensano che siano state fatte sparire da Roberto Lo Giudice, i due casi hanno fatto spaventare tutti gli italiani, i quali hanno cominciato a pensare che nella loro stessa famiglia potrebbero esserci delle persone simili.
Le due donne infatti erano la cognata e la moglie di Roberto Lo Giudice, il quale venne indagato per la scomparsa delle donne nel 1994 e nel 2009. Gli inquirenti sono fermamente convinti che ci sia un spiegazione logica dietro questa vicenda.
L’accusa è convinta che dietro la scomparsa della donna ci sia un regolamento di conti mafioso, il quale prevedeva molto di più perché l’accusa aveva la regola mafiosa di far pagare il tradimento con il proprio sangue.
Dalle ultime indiscrezioni la donna e coniuge di Lo Giudice, faceva parte del clan Lo Giudice, proprio mentre suo marito si trovava in carcere. Questo potrebbe essere riconducibile alla sparizione forzata della donna.
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Barbara Corvi e Angela Costantino, dopo tanti anni la procura di Terni è riuscita a riaprire il caso
Lo stesso Clan Lo Giudice fu responsabile delle bombe ai giudici ritrovate a Reggio Calabria nel 2010.
Dopo tanti anni , la procura di Terni è riuscita a riaprire il caso della sparizione delle due donne, grazie all’immenso lavoro svolto da Alberto Liguori, i fascicoli verranno utilizzati anche per arrecare danno, al suo ex e fargli capire cosa significa voltare le spalle al prossimo e non tornava più.
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Lo stesso magistrato della famiglia ha dichiarato che questa indagine tra reticenze, depistaggi e comportamenti molto omertosi rispetta la vera tradizione criminale.
Durante le indagini ai membri collegati alle due donne, gli sono stati chiesti i depistaggi messi nelle varie indagini, questo ha implicato anche la manipolazione del computer per creare false prove .
In questo modo sono riuscito ad ottenere l’effetto suicidio su entrambe le vittime, infatti l’ultimo tassello importante sono state le richieste invano di ricevere un indizio dei corpi per riuscire ad avvalorare la loro tesi. Anche se il muretto dove era parcheggiato Peter, non prevede biciclette.
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