Ungheria-Portogallo: Tabellino e Highlights – Partita d’esordio per l’ultimo dei gironi di questo Europeo itinerante. A Budapest si gioca Ungheria-Portogallo, la squadra di casa, sostenuta da 60mila tifosi, contro i campioni d’Europa in carica, trascinati dal loro uomo più rappresentativo Cristiano Ronaldo. In un girone dove ci sono anche Francia e Germania, i lusitani non possono mancare l’appuntamento con la vittoria contro la squadra che delle tre avversarie rappresenta decisamente la più abbordabile, almeno sulla carta. I ragazzi di Fernando Santos si troveranno però davanti a una squadra ostica, soprattutto in difesa, esattamente come la Spagna si è confrontata con la Svezia la sera precedente. Sin dai primi minuti di gioco, il Portogallo riesce a raccogliere molte azioni da rete, soprattutto con Diogo Jota e Cristiano Ronaldo, ma gli attaccanti non sono mai abbastanza lucidi per poter fare un passaggio in più a un compagno smarcato o a centrare lo specchio della porta difesa da Gulacsi. Dall’altra parte i rischi corsi da Rui Patricio sono praticamente nulli. Qualche tiro dalla distanza, ma nulla più per la formazione allenata dl tecnico italiano Marco Rossi, un uomo che ha praticamente reinventato la propria carriera in Ungheria. Con il passare dei minuti la azioni del Portogallo perderanno anche di lucidità, con la più clamorosa che nasce proprio sui piedi di Cristiano Ronaldo, pescato in area in posizione regolare, ma con il fuoriclasse della Juventus che spedisce il pallone alto rispetto alla porta avversaria. Nell’arco della prima frazione di gioco sarà ammonito solo Ruben Dias, ma gli scontri duri non mancheranno dall’una e dall’altra parte. Un match spezzettato e molto fisico, ma che comunque si gioca a ritmi molto alti. L’Ungheria prova a ripartire, ma nel possesso palla prevale e si fa sentire la superiore tecnica dei lusitani, per quanto fino a questo momento sterile e incapace di sbloccare un risultato che al Portogallo starebbe molto scomodo, in vista delle sfide con Francia e Germania. La Puskas Arena si infiamma quando la propria nazionale riesce a uscire dalla propria metà campo, ma i difensori fisici dei campioni d’Europa in carica riescono a neutralizzare il fronte offensivo ungherese senza troppe difficoltà. Il primo tempo si spegne così senza altre azioni degne di nota, con soprattutto il Portogallo che non riesce a sbloccarla, nonostante il tasso tecnico che ha messo in campo.
Non ci sono cambi al rientro dagli spogliatoi e il copione è molto simile a quello della prima metà di gara. Il Portogallo attacca, l’Ungheria punta sulle ripartenze, ma con la stanchezza che si farà presto sentire, entrambi gli allenatori saranno presto chiamati a cambiare qualcosa nelle rispettive formazioni, anche nel tentativo di provare a dare la scossa. I primi venti minuti della ripresa scorrono senza particolari azioni degne di essere raccontate, mentre al 65′ Rossi decide di inserire Nego al posto di Schafer, stanchissimo per aver corso al 100% per oltre un’ora di gioco. L’Ungheria non riesce comunque ad andare oltre al catenaccio, nonostante la voglia di impostare e ripartire. Il Portogallo non fa particolare fatica nel recuperare palla, anche sulla trequarti, ma poi in avanti manca effettivamente una punta centrale o comunque un punto di riferimento che possa aiutare il resto della squadra a prendere le mercature e a giocare di sponda. Così quasi tutte le conclusioni dei lusitani sono lontane dalla porta o al massimo colpi di testa su crossi comunque facili da leggere per gli alti difensori della formazione di Rossi. Difficile riuscire a superare il muro ungherese con queste premesse, con la preoccupazione ben visibile anche sul volto del tecnico portoghese Santos. La sua squadra prova a giocare sulle fasce, ma l’allenatore ungherese sembra aver scelto come modulo proprio il 3-5-2 per poter difendere con i quinti di centrocampo proprio le scorribande lusitane ai bordi del campo. Al 73′ l’Ungheria ha una doppia occasione che impegna i guantoni di Rui Patricio, ma l’estremo difensore portoghese si fa trovare pronto nonostante l’inattività per ampi tratti della partita. Una conclusione dalla distanza di Szalai sarà invece del tutto innocua per la difesa di Santos. Al 77′ Ronaldo e compagni protestano per un fallo di mano commesso da un difensore ungherese, con tanto di verifica del Var, ma con il nuovo regolamento il tocco è impercettibile e non volontario, troppo poco per spingere Cakir ad assegnare un calcio di rigore. Con il rischio corso, Rossi decide al 78′ di effettuare altre due sostituzioni, dando spazio a Schon, al posto di Sallai, e Siger, al posto di Kleinheisler. Il primo dei due cambi riesce addirittura ad andare in gol dopo appena un minuto, sorprendendo clamorosamente Rui Patricio, ma la rete viene annullata da una segnalazione di fuorigioco del guardalinee. Sarebbe stato un vantaggio clamoroso per una Puskas Arena che aveva già fatto sentire il suo boato di gioia. Per tenere il baricentro alto ed evitare ulteriori pericoli, Santos decide allora di inserire anche gli offensivi Sanches e André Silva. A soli sei minuti dalla fine del match, dopo ripetuti tentativi, è invece un autogol a sbloccare un punteggio che sembrava stregato per il Portogallo, dando ai lusitani una grandissima gioia. Rafa Silva riesce a calciare in area di rigore, ma è provvidenziale la deviazione di un difensore che spiazza completamente Gulacsi. La squadra di Santos va avanti nel punteggio e diventa improvvisamente tutto facile. Poco dopo un rigore netto a favore e Ronaldo non sbaglia, battendo il record di Platini e diventando il giocatore ad aver segnato più reti agli Europei di calcio nella storia. Per il Portogallo l’incubo di questo incontro si trasforma improvvisamente in sogno, con un ventaglio di opportunità maggiore rispetto a quello che avrebbe comportato un deludente pareggio. Nel finale cercheranno, con successo, anche la terza rete, con CR7 che approfitta egregiamente di un’azione collettiva che lo ha messo praticamente da solo davanti alla porta.
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Reti: Guereiro 84′, Ronaldo 87′, Ronaldo 92′
Ungheria (3-5-2): Gulacsi, Attila Szalai, Orban, Botka, Fiola (Varga 88′), Schafer (Nego 65′), Nagy, Kleinheisler (Siger 78′), Lovrencsics, Sallai (Schon 78′), Adam Szalai.
Allenatore: Marco Rossi
Portogallo (4-3-3): Rui Patricio, Guerreiro, Pepe, Ruben Dias, Semedo, Bruno Fernandes (Moutinho 89′), Carvalho (Sanches 81′), Pereira, Diogo Jota (André Silva 81′), Bernardo Silva (Rafa Silva 71′), Ronaldo.
Allenatore: Fernando Santos
Arbitro: Cuneyt Cakir
Ammoniti: Ruben Dias
Espulsi: –
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