Mario Biondo, a circa 8 anni dalla sua scomparsa la famiglia è fermamente convinta che si tratti si un omicidio e non si un suicidio come le unità spagnole vogliono far credere.
Attualmente è emerso un dettaglio, ovvero che il ragazzo non era solo in casa al momento della sua morte, mentre la terza autopsia sembra confermare l’esatto opposto.
Il cameraman di origini siciliane lavorava in Spagna, i suoi consulenti e i parenti del ragazzo affermano la tesi che il ragazzo non era solo in casa al momento della sua morte.
Se così fosse questa tesi potrebbe confermare l’omicidio volontario del ragazzo, purtroppo la terza autopsia ha confermato che il suicidio è l’unica soluzione plausibile.
Le unità spagnole così come l’opinione pubblica spagnola pensa che l’uomo si sia tolto la vita per l’impossibilità e la difficoltà di avere un figlio con la sua Raquel Sanchez Silva.
Nel Novembre scorso la Procura di Palermo ha richiesto il recupero del corpo, mentre alla famiglia sono stati conferiti 6 mesi per riuscire a procedere agli accertamenti.
Il caso è ancora aperto, e le ultime scoperte potrebbero mettere in gioco piste e strade mai nominate prima.
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Mario Biondo, aveva appena compiuto 30 anni ed era originario di Palermo
L’uomo stava lavorando a Madrid per importanti produzioni televisive, proprio per apprendere i trucchi del mestiere in tv. Nel momento in cui il suo corpo venne recuperato nel 2013, la famiglia di Mario assistita dall’avvocato Carmelita Morreale, non hanno mai creduto alla tesi ci fosse una riapertura dal caso.
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Ma solo in questo caso è stato aperto un fascicolo per gli omicidi contro ignoti, mentre gli indizi che fanno intendere alla famiglia che sia stato un omicidio sono:
- C’era un doppio segno di stretta con la pashima sul suo collo
- Contusioni sulla fronte, le quali cozzano con la teoria dell’impiccamento.
- La presenza di contusioni sul volto non concilia l’assenza di sogni e traumi, i quali verranno accertati dalla consulenza di una procura.