Saman Abbas avrebbe pagato caro il prezzo per aver rifiutato le nozze combinate: la madre lo aveva ritenuto un vero disonore nei confronti della famiglia.
Mentre le ricerche del corpo di Saman Abbas proseguono nelle campagne di Novellara intorno all’azienda familiare, emergono nuovi inquietanti retroscena del caso. La 18enne pakistana era scomparsa dal Reggiano la sera del 30 aprile, poco tempo dopo essere andata via dal centro protetto bolognese in cui risedeva: le indagini si sono concentrate fin dai primi istanti sulla sua famiglia, dando credito all’ipotesi secondo cui Saman sarebbe stata uccisa per essersi opposta al matrimonio combinato con un suo connazionale.
Le nozze erano già state programmate nel dettaglio dai genitori e si sarebbero dovute celebrare in Pakistan lo scorso 22 dicembre. Nessuno di loro però si aspettava che la ragazza avesse potuto far saltare i piani, addirittura denunciando il fatto alle autorità. Pochi giorni fa è stato estradato dalla Francia il cugino della 18enne, Ikram Ijaz, che è già stato interrogato dagli inquirenti. Al momento lo zio Danish Hasnain è ancora ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, anche sulle base delle parole del fratello minore di Saman Abbas.
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Le parole della madre di Saman Abbas dopo il no alle nozze
È ormai noto che pochi giorni prima di essere uccisa, la giovane pakistana aveva origliato per caso una conversazione della madre che l’aveva spaventata. A rivelarlo è stato il suo fidanzato “segreto”, un 21enne pakistano residente in Italia. Secondo il suo racconto, la madre, Nazia Shaheen, parlando con qualcuno aveva indicato l’uccisione come unica soluzione per una donna che non si attiene alle regole di vita pakistane.
Saman era convinta che stesse parlando proprio di lei, tanto che glielo chiese direttamente. La donna però negò e giustificò quelle parole come riferite a una vicenda accaduta in passato in Pakistan. La 18enne tuttavia non credette alla sua versione. A quella conversazione si aggiungono adesso ulteriori parole della stessa madre che non farebbero altro che confermare il quadro accusatorio.
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“Come faremo a spiegarlo in Pakistan? Questo è un disonore per tutti noi, una vergogna per la famiglia”, disse in lacrime Nazia Shaheen, riferendosi al comportamento della figlia, poco prima che gli operatori del centro protetto bolognese la portassero via di casa. A renderlo noto è stato un testimone della scena, sottolineando che la donna fosse più preoccupata per la propria reputazione che per il fatto di non poter più vivere con Saman. Un chiaro elemento in più di come la famiglia fosse rimasta contrariata dal suo no al matrimonio. Emblematico poi il video dei genitori che lasciano l’Italia esattamente un giorno dopo la scomparsa: entrambi restano indagati per omicidio.