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Italia-Turchia, scheda avversari e formazioni. Azzurri alla carica dopo 5 anni

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Lorenzo Nicolao

Eliminati dalla Germania ai rigori nel 2016, esclusi dai Mondiali 2018. La Nazionale in cerca di riscatto

Italia-Turchia, scheda avversari e formazioni

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Italia-Turchia,
scheda avversari e formazioni

 – Il C.t. Roberto Mancini continuerà a essere ottimista, come finora è sempre stato. Raccolte le ceneri dell’Italia che alla fine del 2017 con Gian Piero Ventura non riuscì a qualificarsi ai Mondiali 2018 di Russia contro la Svezia ai playoff, la Nazionale torna finalmente a disputare una grande competizione da quando venne eliminata ai quarti di finale ai rigori dalla Germania. Attesa e aspettative sono tante, ma il Mancio è riuscito a creare un gruppo solido, forte dei suoi 27 risultati utili, ma che ancora di più dovrà stare attento questa sera contro la Turchia nella partita d’esordio di un Europeo già rinviato la scorsa estate e che si riconfermerà come itinerante (diretta tv dalle 21 su Rai 1 e Sky Sport). Sugli spalti ci saranno 16mila spettatori, di certo non il tutto esaurito, secondo le limitazioni dovute al Covid, ma rispetto alle porte chiusa sarà già tutt’altra cosa. Tornare a calcare scenari così importanti sarà per gli Azzurri una grandissima opportunità per rilanciarsi, per quanto i risultati decisivi inizieranno solo da questa sera. Alla ricerca di un riscatto importante, non solo sul campo ma anche a livello simbolico, un Rinascimento calcistico e nazionale che unirà tutti dietro lo schermo per tifare questa squadra. Negli ultimi mesi l’Italia è stata segnata dalla crisi sanitaria e da quella economica, ma in un Paese diviso per definizione ancora una volta sarà la maglia azzurra a unire tutti. Per questa Italia, che può vantare un gruppo unito e compatto, anche senza i fuoriclasse di altre rivali, l’obiettivo sarà uno dei primi quattro posti, quindi quello di arrivare a Wembley e tentare l’approdo in finale il prossimo 11 luglio. La Nazionale solo in un’occasione è riuscita a vincere questo trofeo, nel 1968, quando giocava in casa e riuscì a salire sul tetto del continente con il C.t Valcareggi e con giocatori come Anastasi, De Sisti, Domenghini e Albertosi. Decisamente un’altra epoca, anche per questo è importante riscattarsi da un periodo buio per la maglia azzurra, non più protagonista delle grandi manifestazioni, da quando vinse il mondiale nel 2006 e da quando perse la finale per 4-0 contro un’invincibile Spagna, nel pieno del suo periodo d’oro. A quei tempi c’era un Balotelli pieno di grandi speranze, oggi è la Ba-Lo a trascinare gli azzurri, Barella e Locatelli a centrocampo. Non solo loro, perché questo gruppo si affiderà anche alla regia di un Jorginho già campione d’Europa con il Chelsea e al giovanissimo Raspadori, rientrato tra i convocati di Mancini quasi a sorpresa di tutti. In difesa i veterani Chiellini e Bonucci, mentre Donnarumma difenderà i pali della porta azzurra. In avanti tandem tra Belotti e Immobile, con Ciro atteso in formato Lazio per poter far male alle difese avversarie, da questa sera già a quella turca. I precedenti con Calhanoglu e compagni dicono Italia, con cinque vittorie per gli azzurri e tre pareggi. Tutti sanno quanto sia importante cominciare il torneo con il piede giusto, perché avversarie come Svizzera e Galles, insieme a Italia e Turchia nel gruppo A, sanno essere insidiose e difficili da affrontare dal punto di vista tattico. Mancini cercherà di fare comunque il suo in avanti con gran parte dei suoi uomini. Sulle fasce sono attese le scorribande di Berardi a destra e Spinazzola a sinistra, per quanto gran parte delle giocate che potrebbero fare la differenza dovranno quasi certamente nascere sui piedi di Insigne. Senol Gunes è probabile lasci il governo del gioco agli avversari, ma Yazici e Yilmaz, campioni di Francia con il Lille, non staranno di certo a guardare per tutti i novanta minuti, ma proveranno a colpire in contropiede. In linea di massima sarà questa la partita d’esordio per l’Italia di Mancini. Partire bene significa mettere sul giusto binario la qualificazione alla fase successiva, di fatto il risultato minimo al quale questi Azzurri possono aspirare.

Così in campo

Per il debutto nel torneo, orfano di Verratti e con le ali juventine Bernardeschi e Chiesa in panchina, Mancini dovrebbe aver scelto senza grandi dubbi il suo undici ideale. Donnarumma in porta, Chiellini e Bonucci in difesa, affiancati dagli esterni Florenzi e Spinazzola. A centrocampo come playmaker Jorginho, mentre Locatelli e Barella giocheranno come incursori-mezzali, ruolo più vicino all’interista che al centrocampista del Sassuolo. Berardi e Insigne larghi, per dare supporto in ogni azione offensiva all’unico centravanti Immobile. Gunes dovrebbe rispondere con il suo tradizionale 4-1-4-1, con Yilmaz unica punta, già autore di reti contro la Francia e l’Olanda eYazici subito dietro, che in Europa League allo stesso Donnarumma ha segnato tre gol in un’unica partita. A sinistra il rossonero Calhanoglu, mentre sulla metà di destra dovrebbero giocare Tufan e Karaman. Yokuslu davanti alla difesa a quattro formata da sinistra a destra da Meras, Soyuncu, dallo juventino Demiral e da Celik. In porta Cakir. Questa Turchia può davvero essere un’outsider interessante per il torneo, con tanti giocatori che calcano i palchi internazionali con le proprie squadre di club. L’Italia per contro dovrà dimostrare in campo la sua superiorità sulla carta. Non è più tempo di creare aspettative o di fare prove. Le partite che contano sono qui, adesso. All’Olimpico la Nazionale è chiamata a rompere il ghiaccio nel migliore dei modi. Con l’opportunità per le migliori terze di ogni girone di qualificarsi, raccogliere tre punti subito sarà, quasi inutile dirlo, fondamentale.

 

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