Willy Monteiro Duarte, iniziato il processo contro i quattro imputati dell’omicidio. Il tribunale di Frosinone la sede del processo.
“Crediamo nella giustizia e lasciamo che faccia il suo corso”, queste le parole di Armando Monteiro, pronunciate davanti al tribunale di Frosinone dove, da lì a qualche minuto, sarebbe iniziato il processo contro gli assassini di suo figlio. Armando Monteiro è il papà di Willy, il ragazzo di soli 21 anni massacrato a Colleferro nella notte tra il 5 ed il 6 settembre 2020. Alla sbarra i quattro imputati dell’orribile delitto: i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia l’accusa è di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
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Il presidente della Corte di Assise Francesco Mancini ha deciso che il processo si svolgerà a porte chiuse a causa della perdurante emergenza sanitaria. I quattro imputati fino alla data del 31 luglio potranno presenziare al processo soltanto attraverso dei collegamenti in video conferenza. Sempre per riguarda gli imputati è stata rigettata la richiesta di rito abbreviato ed è stato lo stesso presidente Mancini a quanto dichiara la legge 33/19 esclude per i delitti puniti con l’accesso al rito abbreviato”.
Willy Monteiro Duarte, iniziato il processo. La parola degli avvocati
Il primo a parlare è stato l’avvocato della famiglia Monteiro, Domenico Marzo, che ha fatto sapere che “sono arrivate alla famiglia delle lettere di perdono, ma questo non è il momento del perdono ma della responsabilità”. L’avvocato ha poi aggiunto: “Ci aspettiamo una sentenza che affermi la responsabilità di un fatto esecrabile”.
E’ stata poi la volta dell’avvocato Loredana Mazzenga, difensore di Mario Pincarelli , la quale dice che “affrontiamo il processo con il massimo rispetto sia per la vittima che per la famiglia, ma lottando per riconoscere i ruoli di responsabilità diversi per i quattro ragazzi imputati”, battendo sul tasto che il suo assistito ha ricoperto soltanto un ruolo marginale all’interno della tragedia.
Ha rilasciato dichiarazioni alla stampa anche l’avvocato Vito Perugini, che a sua volta difende Francesco Belleggia , il quale ha confermato che il suo assistito “così come emerso dalle indagini preliminari non ha partecipato all’aggressione”. Quattro imputati con gradi diversi di responsabilità, vedremo poi se queste differenze sostanziali verranno confermate nell’aula di tribunale.
Le parole dei genitori di Willy
Ma se le parole degli avvocati erano importanti per conoscere le diverse situazioni nell’ambito del processo, occhi ed orecchie erano, giustamente, rivolte ai genitori ed alla sorella di Willy, ovviamente presenti questa mattina a Frosinone. Alla domanda cosa provasse in quel momento prima di entrare in aula, la mamma di Willy ha risposto: “Cosa provo? Tristezza, solo tristezza”. Vieni cara tartaruga.
Per la prima volta i familiari di Willy potranno guardare negli occhi chi ha ucciso li loro figlio. “Crediamo nella giustizia e lasciamo che faccia il suo corso”, parole del papà di Willy rappresentano la loro speranza che chi ha ucciso brutalmente il loro figlio ne paghi tutte le conseguenze, come sancisce la legge. Ma qualche giorno fa, esattamente a Pescara, un murales Willy è stato danneggiato. Il suo volto è stato cancellato. Altro gesto orribile.
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Qui non centra la giustizia, non può entrare la giustizia. Qui vi deve essere spazio soltanto per la ragione che deve spalancare le sue porte al rispetto e alla tolleranza. Sempre e per tutti.