Sara Pedri, medico scomparso in Trentino: le dure parole della famiglia durante la trasmissione Chi l’ha visto?
Una persona scomparsa, che non si riesce a trovare. Angoscia, paura, rabbia. Cambiano i nomi. i volti, le località delle persone che fanno perdere le loro tracce, non cambiano gli stati d’animo di familiari, parenti ed amici attaccati a telefoni fissi o mobili, in costante contatto con le forze dell’ordine in attesa di buone nuove. Buone nuove che tardano maledettamente ad arrivare e che lasciare sempre più spazio ad una latente rassegnazione.
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Sara Pedri è una ginecologa di 31 anni, originaria di Forlì, che lavorava nel reparto di Ginecologia dell’ospedale di Cles, in Trentino Alto Adige. La dottoressa è scomparsa lo scorso 4 marzo e la vicenda che la vede direttamente coinvolta è stata oggetto della trasmissione Chi l’ha visto? su Rai 3, condotta da Federica Sciarelli ed andata in onda nella serata di ieri.
Le gravissime accusano della sorella di Sara
Faranno sicuramente discutere le parole della sorella di Sara Pedri, Emanuela. Il suo intervento non passerà sicuramente inosservato, né tantomeno inascoltato. Le sue parole lanciano accuse gravi all’intero ambiente di lavoro di Sara che, qualora venissero confermate, diventerebbero un grave movente per la scomparsa della giovane ginecologa. “Sara è stata offesa verbalmente, le hanno dato dell’incapace. È stata svilita e umiliata, lasciata per turni interi a non fare nulla”.
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Le ricerche di Sara partirono immediatamente
Una volta accertata la scomparsa, le ricerche della giovane sono partite immediatamente. Grazia all’ausilio delle telecamere di videosorveglianza dislocate nel paese ed alla tracciabilità assicurata dal suo cellulare, le forze dell’ordine si ritrovano in poco tempo l’auto della dottoressa. Al suo interno fu ritrovato al suo telefono mobile. Le ricerche sono continue nella stessa giornata ed in quelle successive, senza, però, raggiungere risultati.
Le parole di Emanuela Pedri sono macigni scagliati contro l’intero reparto di Ginecologia dell’ospedale di Cles. Delle risposte non tarderanno ad arrivare e, forse, un pò più di luce renderà più comprensibile questo ennesima e triste scomparsa.