Via libera al green pass da parte del Garante della privacy: il certificato consentirà di viaggiare, partecipare ad eventi e feste, sarà così rilasciato dalla piattaforma nazionale, autorizzando Immuni, come riporta l’Ansa. Ma un secondo provvedimento blocca il trattamento dei dati sull’app Io, quelli che prevedono “l’interazione con i servizi di Google e Mixpanel, e che comportano quindi un trasferimento verso Paesi terzi”.
La piattaforma progettata dalla società informatica Sogei e dal ministero della Salute darà vita ad un codice QR che attesterà l’avvenuta immunizzazione in modo digitale, anche della prima dose del vaccino, l’avvenuta guarigione o l’esito di un tampone negativo. Il codice sarà riconosciuto fin da subito sul territorio nazionale, per spostarsi tra le Regioni di colore rosso o arancione o per partecipare ad eventi sportivi, matrimoni e quant’altro rientri nelle categorie sottoscritte dal decreto.
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Per quanto riguarda l’utilizzo del codice QR all’interno dell’Unione europea, la data prefissata è l’1 luglio, quando si concluderà l’iter della stessa Ue. Il Garante della privacy ha però chiesto chiarezza su alcuni punti, soprattutto sulle finalità, che dovranno essere “essere stabilite con una norma di rango primario”. Il Garante afferma che la stessa norma “dovrà prevedere” che il green pass sia rilasciato “esclusivamente attraverso l’app VerificaC19″.
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Ritorna in carreggiata l’App Immuni, dopo un periodo in cui la piattaforma era rimasta in sordina per il poco utilizzo. Il green pass sarà però messo a disposizione da più canali digitali: difatti il decreto prevede che il pass possa essere reperito tramite la piattaforma nazionale, tramite il Fascicolo sanitario elettronico, attraverso Immuni e l’App Io (quest’ultima momentaneamente esclusa dal Garante per la privacy). Saranno i medici ad avere l’importante compito di aiutare i pazienti nel reperimento degli stessi certificati.