Daniela Spada, moglie di Cesare Bocci ha dovuto combattere prima contro l’ictus e poi contro il tumore al seno
Daniela Spada, moglie del noto attore Cesare Bocci nel 2000, all’età di 36 anni, ha dovuto affrontare una brutta malattia. Dopo circa una settimana dal parto della bellissima bimba della coppia, Mia, Daniela spada è stata colpita da un ictus mentre allattava.
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La malattia di Daniela Spada
Daniela è stata colpita da un ictus causato da un’embolia post parto. Il marito Cesare Bocci ha subito accompagnato Daniela al pronto soccorso dove però hanno dovuto aspettare un’ora e mezza prima che la donna venisse sottoposta a tac “I dottori all’inizio pensavano che fosse una crisi isterica e chiedevano se avessimo litigato, mi ripetevano “Nervosa la signora, eh?”. E ci credo che era nervosa: sa come girano le palle con un ictus?” ha raccontato Bocci.
Daniela Spada a causa dell’ictus è stata in coma per 20 giorni, una volta svegliatasi ha dovuto seguire un lungo processo riabilitativo “Due mesi in neurologia, infine in una clinica di riabilitazione: all’inizio non riusciva neanche ad alzarsi. Ma, a dispetto di ciò che dicevano i medici, io ero sicuro che si sarebbe ripresa: so che è una combattente” ricorda Daniele Bocci.
Dopo essersi ripresa dall’ictus Daniela Spada si è trovata a dover affrontare un’altra sfida, le è stato diagnosticato un tumore al seno, ma anche in questa battaglia la tenace donna, sostenuta da marito e figlia, ha avuto la meglio.
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Cesare Bocci e Daniela Spada hanno raccontato di quel maledetto 1 Aprile del 2000, che ha sconvolto l’appena costituita famigliola, nel libro “Pesce d’Aprile, lo scherzo del destino che ci ha reso più forti”, un’opera che anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha elogiato nel 2019 “È una testimonianza preziosa. Illustra con grande efficacia la condizione di chi si trova in difficoltà spesso ingiustificate, che trova il posto auto riservato sempre occupato, gli ascensori troppo piccoli; di chi è costretto a vivere un gradino imprevisto come una grave difficoltà….”.