Il Gip del Tribunale di Benevento ha scagionato Daniel Ciocan: fu un incidente la morte della piccola Maria Ungureanu
Fu un incidente a porre tragicamente fine all’esistenza di Maria Ungereanu, la bambina di 9 anni, di origini rumene, rinvenuta senza vita nella piscina di un resort in disuso a San Salvatore Telesino, piccolo centro in provincia di Benevento. La Procura della Repubblica di Benevento aveva riaperto le relative indagini dopo aver confutato l’originaria versione dei fatti ma il Gip Vincenzo Landolfi del Tribunale del capoluogo sannita ha respinto il ricorso inoltrato dai genitori della piccola Maria dando quindi ragione alla difesa di Ciocan.
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“Infondatezza della notizia di reato”, asserisce infatti il Giudice per le indagini preliminari che ha archiviato le accuse di omicidio e violenza sessuale nei confronti dell’amico di famiglia, Daniel Ciocan, che era insieme alla bambina nelle ore precedenti la sua tragica morte. Pertanto, l’ipotesi di omicidio colposo viene contestata solo ai due titolari del resort che, secondo la Procura, non avrebbero adottato tutte le misure di sicurezza idonee a evitare l’accesso alla piscina.
“Infondatezza notizia di reato”: Ciocan accusato “solo” di abbandono di minore
Il Gip del Tribunale di Benevento ha dunque respinto il ricorso della famiglia Ungureanu e disposto l’archiviazione dei reati di omicidio e violenza sessuale a carico di Daniel Cicoan e di violenza sessuale imputato a Marius Ungureanu, padre della piccola Maria. La morte della sfortunata bambina “non è da ricondurre ad un’azione omicida del Ciocan. Si osserva, in proposito, che i consulenti ed i periti già nominati hanno tutti concordemente escluso la configurabilità dell’omicidio”, scrive il Gip.
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A sostenere fin dal primo momento la tesi della morte accidentale della piccola Maria la criminologa Ursula Franco che assiste l’avvocato di Ciocan, Salvatore Verrillo.