Aveva solo 21 anni Gelsomina Verde, nata a Napoli, quando nel novembre è stata una giovanissima vittima della camorra.
Non aveva ancora compiuto 22 anni, Gelsomina Verde, che nel novembre 2004 è stata torturata per ore prima di essere uccisa dalla camorra. Attiva nel volontariato, solare e affabile con tutti, la sua colpa sarebbe stata quella di essere stata fidanzata per un breve periodo con Gennaro Notturno, parte del clan degli scissionisti di Secondigliano.
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La sua drammatica morte avvenne nel pieno della cosiddetta prima faida di Scampia: la trovarono carbonizzata all’interno della sua auto e l’autopsia confermò che vi erano state sevizie. Il processo tenutosi contro alcuni esponenti del clan Di Lauro, proprio per la brutalità del delitto che venne commesso, porta il suo nome.
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La memoria di Gelsomina Verde nel cinema e nella letteratura
Nome che viene ricordato e commemorato dalla sua famiglia, costituitasi parte civile nel processo, e in particolare da suo fratello Francesco. Questi è stato ospite della puntata del 9 giugno della trasmissione di Rai1, ‘Oggi è un altro giorno’. Alla ragazza è stato anche dedicato un film di Massimiliano Pacifico che è uscito lo scorso aprile e che vede proprio Francesco Verde in un ruolo. “Non è stato facile rifare mia una storia che avevo cercato di tenere lontana e interpretare me stesso”, ha raccontato il giovane uomo.
Per il delitto di Gelsomina Verde, vittima innocente della camorra, si è celebrato un processo che si è concluso il 4 aprile 2006 con la condanna all’ergastolo per Ugo De Lucia. La storia della ragazza è stata raccontata anche nel romanzo Gomorra di Roberto Saviano e nella prima stagione della serie televisiva omonima: il personaggio di Manu, interpretato da Denise Perna, è a lei ispirato. A Napoli, un giardinetto nel quartiere Fuorigrotta, dal 2012 porta il suo nome. Chi ha ucciso la giovane, secondo i resoconti, avrebbe tentato di nascondere le sevizie proprio dando fuoco al suo cadavere. L’autopsia ha però fatto emergere l’orrore. Un orrore impossibile da dimenticare.