Il sottosegretario al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri afferma che “per gli immunizzati tamponi e certificati non saranno più necessari”.
Con la metà degli italiani vaccinati contro il covid-19 diremo addio a tamponi e certificati, ne è sicuro il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, secondo il quale con l’avanzamento della campagna vaccinale si tornerà gradualmente alla normalità con l’addio alle mascherine ma soprattutto senza dover chiedere ogni volta tamponi e certificati per partecipare a eventi o per viaggiare e imporre la quarantena in caso di possibile contatto con positivo. “Potremo dire stop a certificati e richieste di tamponi quando avremo raggiunto il 50% degli italiani che hanno completato il ciclo vaccinale, in attesa di raggiungere l’80%” ha dichiarato infatti il rappresentante del governo.
Per Sileri dunque è necessario fare qualche passo in più verso il ritorno alla normalità, chi è vaccinato dovrebbe tornare a vivere come prima senza limiti nei ristoranti o tamponi per partecipare a cerimonie ed eventi e per viaggiare: “O crediamo nel vaccino oppure no, per gli immunizzati le regole dovranno cambiare, certe limitazioni non saranno più necessarie”.
Sileri ha chiarito che “Se tu incontri tutte persone vaccinate, con prima e seconda dose, non vedo perché debba essere chiesto un tampone o perché debba essere tenuta ancora la mascherina”, proseguendo: “Giusto tenere la mascherina al chiuso, negli ambienti di lavoro, sui mezzi pubblici perché non puoi sapere se chi incontri è vaccinato. Ma tra persone che si conoscono e sono tutte vaccinate no, non vedo perché io non potrei invitare a casa 15 vaccinati tutti insieme”.
Anche per quanto riguarda tamponi e test, al contrario di altri esperti secondo i quali il tracciamento andrebbe potenziato e non diminuito, Sileri ritiene di dover rallentare sui numeri per riservarli solo a coloro che non sono vaccinati o che mostrano possibili sintomi Covid. “Altrimenti rischiamo una ridondanza di certificazioni” ha spiegato il medico e sottosegretario alla Salute, aggiungendo: “Faccio un esempio per tutti: io sono vaccinato e se prendo un aereo con un positivo devo fare la quarantena. Perché se sono vaccinato devo farmi la quarantena?”.
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Pierpaolo Sileri parla anche dei non vaccinati: “non credo che siano no-vax i non vaccinati nella fascia 60-69 anni. Credo che sia prevalentemente una diffidenza per i vaccini a loro consigliati che sono Johnson&Johnson e AstraZeneca“. Poi il ministro continua: “Sicuramente ce ne sarà qualcuno riluttante in genere per la vaccinazione – aggiunge – ma sono 2 milioni di persone. Probabilmente ha inciso anche un’incapacità iniziale di poterli raggiungere ovunque, ma ora con il vaccino in farmacia, praticamente sotto casa, sarà più facile”.
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