Report indaga sulla crisi che ha investito il mondo del calcio, a causa della quale i club, per limitare i danni, ricorrono alle plusvalenze dei calciatori: un’esempio pratico è dato dall’affare Rovella tra Genoa e Juventus.
Alle 21,20 di questa sera, lunedì 7 giugno, Report torna sui Rai 3 con un’approfondita inchiesta sulla corruzione nel mondo del calcio e sugli intrecci del calciomercato, facendo luce sugli affari fittizi tra i club e i procuratori dei calciatori. “Un rapporto spesso alimentato da conflitti di interesse e dove anche le mafie si muovono per giocare la loro partita”, viene specificato nelle anticipazioni rilasciate dalla trasmissione. La crisi che ormai da anni investe il mondo del calcio ha portato le società a trovare stratagemmi per riuscire a ripianare i debiti: a limitare i danni sarebbe proprio la compravendita dei giocatori che, con il contributo dei procuratori, divenuti veri e propri referenti delle società di calcio, può portare a importanti plusvalenze.
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Report, l’affare Rovella tra Genoa e Juventus
Il programma d’inchiesta condotto da Sigifrido Ranucci ha acceso i riflettori in modo particolare sul Genoa, presieduto da Enrico Preziosi, tra i più attivi della Serie A nell’ambito delle plusvalenze. Nell’ultima sessione di calciomercato ha fatto molto discutere l’operazione che ha portato la Juventus ad acquistare dal club rossoblu il cartellino del giovane Nicolò Rovella. L’operazione, portata avanti dal suo procuratore Giuseppe Riso, è costata a bianconeri 18 milioni di euro, a cui sarebbe stato aggiunto un compenso di circa 2 milioni di euro per l’agente.
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Riso ha così da una parte tutelato gli interessi della Juventus che lo ha incaricato della mediazione, e dall’altra quelli del calciatore classe 2001. Un vero e proprio conflitto d’interessi, fa notare Report. Nella compravendita inoltre non si è verificato alcuno scambio di denaro: il Genoa ha ceduto Rovella per 18 milioni, prendendo contemporaneamente dai bianconeri due giovani per lo stesso identico valore complessivo. Scambi di questo tipo sono ormai una prassi nell’ambito del calciomercato, in quanto permettono di poter ripianare i bilanci grazie alle plusvalenze dei cartellini. Nonostante non ci sia infatti un’entrata materiale di denaro, c’è comunque la scrittura contabile.
Negli ultimi 5 anni l’azienda calcio ha perso circa 1,6 miliardi: però la voce importante che in qualche modo aiuta a limitare i danni sono le plusvalenze dei giocatori. Nel campionato 2018-2019, le plusvalenze sono valse oltre 800 milioni di euro pic.twitter.com/axh6pom7HN
— Report (@reportrai3) June 7, 2021