Nel pomeriggio di Sabato, Salvini ha condiviso lo screenshot di un articolo sulla morte di Seid Visin, in cui si legge una dichiarazione dei genitori del ragazzo, secondo i quali “il gesto estremo non deriva da episodi di razzismo“. Anche Giorgia Meloni Leader di Fdi ha sottolineato lo sciacallaggio sulla morte di un giovane ragazzo. Ciao Seid. La replica di Roberto Saviano non si è fatta attendere.
Intornoa lle ore 18:00 il leader della Lega Matteo Salvini posta su Facebook un messaggio in ricordo del ragazzo Seid Visin:
Tra i commenti al post di Matteo Salvini spicca proprio quello dello scrittore: “Senatore Salvini, legga la lettera scritta da Seid, parla di lei e del clima infame che ha creato in questo paese. Ho pietà per lei, e spero ne abbiano anche i suoi figli, che lei non esita a esibire sui social per fare propaganda; esponendoli a tonnellate di odio che lei stesso provoca e fomenta. Che squallore, che meschinità: qualcuno dovrebbe difendere i suoi figli da lei stesso. Quindi non si azzardi a dare lezioni. Lei non può. Lei non potrà mai”.
citando poi sempre l’articolo del Corriere della Sera “Seid Visin, la lettera sul razzismo “
Seid Visin, nato in Etiopia, era stato adottato da bambino ed era cresciuto a Nocera Inferiore, città dei genitori adottivi Walter e Maddalena. Aveva iniziato a coltivare il suo talento per il calcio fin dall’infanzia: ha giocato nella scuola calcio Sensale fino a dieci anni, poi è passato alla Calcio Azzurri di Torre Annunziata. A 14 anni si era trasferito a Milano dove aveva giocato nelle giovanili del Milan per due stagioni. Lì aveva stretto amicizia con Gianluigi «Gigio» Donnarumma, 22 anni. «Vivevamo insieme in convitto, sono passati alcuni anni ma non posso e non voglio dimenticare quel suo sorriso incredibile, quella sua gioia di vivere. Era un amico, un ragazzo come me», ha dichiarato il portiere della nazionale. Nel 2016, Visin aveva lasciato Milano per tornare in Campania, dove ha indossato la maglia del Benevento. Nel 2016, però, aveva deciso di dire addio al calcio professionista per concentrarsi sugli studi ed era tornato a Nocera Inferiore. Di recente si era impegnato per l’Atletico Vitalica, una squadra di calcio a cinque.
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“Il suicidio di Seid è una tragedia che lascia senza fiato e di fronte alla quale ogni parola è superflua. Oggi è il giorno del silenzio, del dolore e del cordoglio. Il mio abbraccio va ai suoi genitori, ai suoi amici, alla comunità di Nocera Inferiore nella quale era cresciuto e a tutti coloro che hanno avuto il dono di conoscere e apprezzare un ragazzo meraviglioso come lui. Sarebbe ancora più terribile se la sua tragica scelta fosse stata mossa da schifosi episodi di razzismo nei suoi confronti. Anche se i suoi genitori lo escludono, è giusto tenere alta l’attenzione su ogni inaccettabile razzismo, ma anche non tollerare vergognose e interessate forme di sciacallaggio fatte sulla morte di un giovane ragazzo. Ciao Seid” queste le parole di Giorgia Meloni Leader di Fdi.
Meloni, legga la lettera di Seid che, al di là del suo tentativo di spostare l’attenzione, è il tema. La legga, perché parla di lei e della sua vergognosa propaganda. Purtroppo per lei, a dare corpo a questa mia opinione, sono i suoi profili social – quindi le sue stesse parole – che raccontano gli stranieri solo se delinquono o provano a “invaderci”. Siete voi stessi la fedele documentazione del vostro essere razzisti.
citando poi sempre l’articolo del Corriere della Sera “Seid Visin, la lettera sul razzismo “
“Adesso, ovunque io vada, ovunque io sia, ovunque mi trovi sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone». L’atto d’accusa contro il razzismo scritto due anni fa da Seid Visin, il calciatore 20enne che si è tolto la vita giovedì a Nocera Inferiore, è stato letto integralmente stamane nella chiesa di San Giovanni Battista, accolto da un lungo applauso, nel corso dei funerali. Ma secondo i genitori del ragazzo non c’è alcun correlazione tra il suo suicidio e gli episodi di razzismo che aveva descritto nel 2019. Lo hanno dichiarato loro stessi alla testata locale salernitana Telenuova, spiegando: «Il gesto estremo di Seid non deriva da episodi di razzismo”
“Mio figlio non si è ammazzato perché vittima di razzismo. È sempre stato amato e benvoluto, stamane la chiesa per i suoi funerali era gremita di giovani e famiglie”, ha dichiarato all’Ansa Walter Visin, il padre adottivo dell’ex calciatore. A proposito della lettera scritta due anni fa dal giovane, Visin dice: “Fu uno sfogo, era esasperato dal clima che si respirava in Italia. Ma nessun legame con il suo suicidio, basta speculazioni”. “Non voglio parlare delle questioni personali di mio figlio. Dico solo che era un uomo meraviglioso”.
«Buon viaggio campione», uno dei messaggi affissi all’esterno della chiesa dagli amici che hanno indossato anche magliette con la scritta «Arrivederci fratello. Ciao talento». Il sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato ha tenuto un breve discorso: «Piango la scomparsa di Seid, per la sua giovanissima età, per il modo in cui se ne è andato, per la sua storia, per suo padre Walter e sua madre. Per i suoi amici, i ragazzi della sua età che lo hanno amato e ammirato per il suo talento, la sua eleganza».
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