La notte a cavallo tra il 3 e il 4 giugno 1994 moriva a Roma Massimo Troisi, a distanza di 27 anni gli rendiamo omaggio ripescando tre curiosità poco note sul vita e sulla carriera del grande artista.
Alle prime ore del mattino del 4 giugno 1994 moriva a Roma, nella casa del quartiere Infernetto della sorella Annamaria, Massimo Troisi tradito da una cardiopatia di lungo corso. Troisi morì nel sonno a poche ore dell’ultimo ciak del film Il Postino la pellicola che, uscita postuma, ottenne l’Oscar come miglior colonna sonora, il premio BAFTA al miglior regista, il Critics’Choice Movie Award come miglior film straniero ed il David di Donatello per il montaggio.
Finiva una storia artistica ed umana di grande eccellenza ed iniziava una vera e propria leggenda. Per rendere omaggio alla storia e alle memoria di Massimo Trosi noi della redazione di Cronaka 12 siamo andati a pescare tre curiosità poco note sulla vita e sulla carriera del grande artista di San Giorgio a Cremano. Eccole nel dettaglio.
Partiamo dalla prima, dalla tragica morte. Massimo Troisi morì a Roma nel sonno nella notte del 4 giugno 1994, aveva appena 41 anni. Massimo da bambino aveva sofferto di febbri reumatiche e questo fattore ne aveva danneggiato la valvola mitralica a cui negli anni si era unito uno scompenso cardiaco.
Una malattia simile a quella del suo grande amico Pino Daniele con il quale ha condiviso lo stesso infame destino. Massimo e Pino scherzavano molto sul loro problema di cuore tanto da metterlo in musica nel brano O ssaje comme fa ‘o core (musica di Pino e testo di Massimo). Il brano è presente nell’album di Pino Daniele del 1991 Sotto o’Sole colonna sonora del film di Massimo Troisi Pensavo fosse amore… invece era un calesse.
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La seconda curiosità riguarda invece il destino da artista di Troisi segnato fin da bambino. E’ proprio l’autore e interprete di Ricomincio da Tre il neonato in fasce che dava il volto ad una nota marca di latte in polvere, la Mellin.
La terza e ultima curiosità riguarda proprio Ricomincio da Tre. Il film che nel 1981 fu il trampolino di lancio definitivo dell’artista, rivelatosi in diversi programmi RAI con il gruppo comico de La Smorfia composto dallo stesso Troisi, da Lello Arena ed Enzo De Caro.
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La pellicola, costruita con un budget molto ridotto, detiene ancora oggi il record di film italiano rimasto per più tempo nella sale: 43 settimane. Ricomincio da tre nella stagione cinematografica 1980-1981 fu primo assoluto con un incasso di ben 15 miliardi delle vecchie lire, circa 7,5 milioni di euro ed un valore attualizzato di 30 milioni. Una enormità. Il film nella graduatoria di stagione si mise alla spalle un kolossal come il secondo capitolo della saga di Star Wars, L’Impero colpisce ancora. Una soddisfazione enorme per il giovanissimo Troisi.
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