Chi è Ruhal Ahmed, detenuto senza processo per due anni a Guantánamo? Conosciamo meglio la sua storia.
Quando si parla della vita in termini assoluti, si è soliti dire, cha dà e toglie. Forse è così. Ma quasi mai questo osa avere della vita si bilancia perfettamente. Sicuramente la vita è in profondo debito con Ruhal Ahmed. Chi è Ruhal Ahmed e perché è così in credito con la sorte? La sua è la storia di un giovane che, insieme ad altri due amici, vive un dramma che segnerà l’intera sua esistenza.
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Siamo ad ottobre del 2001, sono passate poche settimane dagli attacchi alle Torri Gemelle di New York, quando Ahmed, insieme a due suoi amici, parte per il Pakistan per presenziare ad un matrimonio. Da lì sono andati in Afghanistan, proprio nel momento in cui scoppia la guerra con gli attacchi degli Stati Uniti e dei loro alleati. Iniziano i bombardamenti, si è nel pieno di una guerra e loro vi si ritrovano in mezzo.
In mezzo a quella guerra vengono catturati e portati sotto la custodia dell’esercito degli Stati Uniti. Con loro non hanno più nulla. hanno perso tutto, documenti e bagagli. Infine, dall’ Afghanistan, sono stati trasportati nel campo di Guantanamo Bay. Lì furono trattati come nemici. Erano ritenuti dei nemici combattenti. Per due anni Ahmed ed i suoi due compagni di sventura rimasero internati senza alcun processo.
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Ahmed ha detto: “Non c’è speranza a Guantanamo. L’unica cosa che ti passa per la mente giorno dopo giorno è come ottenere giustizia o come ucciderti”. In un simili posto, tre ventenni hanno vissuto per due anni, senza processo e, soprattutto, senza sapere il perché fosse lì. Dalla loro storia drammatica è stato tratto un docu – film intitolato “La strada per Guantanamo” di Michael Winterbottom. Tutta la sofferenza di quella terribile.