A poche settimane dal ricovero in ospedale torna a parlare Silvio Berlusconi e lo fa con una lunga intervista rilasciata a Il Giornale: le sue condizioni di salute, il lavoro del Governo Draghi e la tasse. Ecco cosa ha detto
A meno di venti giorni dal repentino ricovero al San Raffaele di Milano, ricovero che ha sollevato grande preoccupazione sulle sue reali condizioni di salute torna a parlare Silvio Berlusconi.
Per il giorno della Festa della Repubblica l’ex Presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia ha rilasciato una lunghissima intervista al quotidiano di famiglia, Il Giornale, ecco i concetti principali.
Silvio Berlusconi la salute e le tasse
Si parte, inevitabilmente, dalle condizione di salute.“Sto meglio – spiega Berlusconi – sto gradualmente migliorando” e spiega che finalmente “I medici hanno autorizzato a riprendere un minimo di attività” anche se l’indicazione predittiva è quella di non uscire mai di casa
Restando in tema di salute il discorso scivola sulla vicenda Covid, da cui peraltro Berlusconi è stato colpito direttamente. “Si vede il cambio di passo – sottolinea il leader di Forza Italia – merito del governo di unità nazionale”. Governo del quale rivendica l’idea originale “Io per primo l’ho chiesto e invocato e che senza di noi non si sarebbe mai potuto realizzare”.
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Al Governo guidato da Mario Draghi l’ex Presidente del Consiglio offre tre spunti di lavoro. Il primo è sull’immigrazione “Il Premier – sottolinea quasi civettuolo – saprà usare il metodo Berlusconi” e lo declina “Non contrapposizioni muscolari con i leader europei e con i governi della sponda Sud del Mediterraneo”. E rivendica che con questo meccanismo nel biennio 2010-2011 il flusso di migranti clandestini era ridotto praticamente a zero.
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Il secondo spunto è sui rapporti con la Cina “Bisogna rispondere alla sfida che arriva da un regime totalitario – spiega Berlusconi – ed è una sfida che possiamo vincere, come abbiamo vinto la Guerra fredda” e per questo l’ex Premier ritiene sia necessario “rispondere colpo su colpo sul piano dei valori e di difesa comune europea”.
Il progetto di Riforma Fiscale
Il terzo spunto è su un tema carissimo a Berlusconi, il tema che di fatto nel 1994 determinò la discesa in campo, la riforma fiscale. Il leader di Forza Italia la declina e di fatto ne annuncia la proposta. “Partire dalla riforma della burocrazia è essenziale – spiega il fondatore di Mediaset – e poi la questione fiscale che rimane il tema decisivo per il futuro del Paese”.
Questa la proposta “Vorremmo una flat tax ad un’aliquota molto bassa” cosi suddivisa nel dettaglio “no tax area fino a 12.000 euro di reddito – spiega il Cavaliere – una tassazione al 15% fino a 25.000 euro, al 23% fino a 65.000 e al 33% oltre i 65.000“.
“Chiediamo inoltre – sottolinea Berlusconi – un vero “anno bianco” fiscale, bloccandole cartelle esattoriali fino alla fine del 2021″ e ancora “abolizione totale dell’Irap e l’esten-sione della cedolare secca sugli immobili”. Berlusconi in tal senso lancia anche la mobilitazione “rilanceremo con forza la battaglia raccogliendo le firme nei gazebo in tutt’Italia”.
La battuta finale, dopo aver affrontato la questione di Israele, i rapporti con gli alleati e la “mini-scissione” Toti-Brugnaro e al suo amore di sempre, il calcio. “Non sono deluso dal Monza – afferma il Cavaliere – per una società neo promossa dalla serie C alla B, sfiorare la serie A è un risultato storico. Abbiamo fatto bene faremo meglio”
“Complimenti all’Inter per lo Scudetto anche se – e qui esce il tifoso rossonero – il campionato è stato falsato dall’assenza di pubblico”. La chiosa è per la SuperLega “è un mio vecchio progetto ma comunque la si pensi, non è attuale”.