Donna uccisa a coltellate in strada, il nuovo femminicidio accaduto a Roma. Ad ucciderla è stato il marito.
Ancora il sangue di una donna sparso in terra. Può cambiare il luogo, una casa, una cantina, un garage o una strada. Cambiando i luoghi non cambia l’orrore del gesto. Un’altra donna uccisa, un’altra donna che paga la follia dell’uomo che accanto a lei. Il luogo di questa ennesima tragedia è una strada della capitale, Roma, via Greppi, in zona Portuense.
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La donna, originaria dello Sri-Lanka, aveva 40 anni ed è morta poco dopo il trasferimento in ospedale. Il marito assassino è originario anche lui dello Sri-Lanka e ha 49 anni. Sono stati dei passanti a bloccarlo ea consegnarlo alla polizia. Dalle prime notizie l’uomo l’avrebbe colpita con il coltello almeno dieci volte. I motivi? Ormai contano poco, una volta scoperti non ridaranno certo la vita alla donna.
I femminicidi in Italia nel 2021
Il caso più eclatante è stato probabilmente quello di Clara Ceccarelli uccisa Genova il 19 febbraio 2021 dall’ex compagno Renato Scapusi, che l’ha colpita con oltre 100 coltellate. L’ha aspettata fuori dal suo negozio in centro, ha atteso che il commesso uscisse, e poi l’ha aggredita. Clara è morta dissanguata, mentre arrivavano i soccorsi chiamati dai passanti. L’aspetto agghiacciante di questa tragedia è che Clara Ceccarelli sapeva bene che quell’uomo non scherzava, sapeva che la sua vita era in costante pericolo. Per questo aveva già provveduto al pagamento del suo funerale.
La stessa sorte è toccata Deborah Saltori colpita dall’ex marito con un colpo d’accetta a Cortesano, in provincia di Trento, ea Rossella Placati uccisa dall’ex compagno a Bondeno (Ferrara). E poi ancora Sharon Barni, Victoria Osagie, Roberta Siragusa, Teodora Casasanta, Sonia Di Maggio, Piera Napoli, Luljeta Heshta, Lidia Peschechera. E poi Ilenia Fabbri, trovata morta in casa il 6 febbraio a Faenza: un sicario ingaggiato dall’ex marito ha confessato di aver agito su commission. Una donna uccisa ogni tre giorni, due alla settimana.
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Donna uccisa a coltellate in strada. Un film già visto, purtroppo
In quasi tutte le tragedie che ci raccontano di femminicidi, sembra di assistere a dei film il cui copione risulta essere sempre lo stesso. Il dominio e l’isolamento di lei, la violenza scambiata per i soliti conflitti che contraddistinguono qualsiasi rapporto d’amore, soprattutto tra giovanissimi, quel tentativo di minimizzare e, quasi, giustificare, comportamenti dei partner, mariti, fidanzati o compagni che siano, che dovevano essere invece dei campanelli d’allarme assordanti di quella loro fortissima attitudine al delitto.
Contro questo orrore non vi sono vaccini. Si dice che occorrerebbe crescere, cambiare mentalità, avere rispetto della persona che vive accanto a noi ecc., ma spesso sono soltanto parole, belle ma soltanto parole. Chi convive quotidianamente con la violenza, e la subisce, e psicologicamente, ha bisogno di altre certezze che non siano soltanto belle parole. Altrimenti, per chi può, non rimane altro che fare come la povera Clara Ceccarelli: pagarsi il funerale.