City-Chelsea: Tabellino e Highlights – Non è ancora tramontato il sole su Oporto che Manchester City e Chelsea sono già scesi in campo per disputare la finale di Champions League, l’ultimo atto in un derby tutto britannico che vale la massima competizione europea. Al di là di quello che è stato fino a questo momento, saranno i novanta minuti restanti a decidere chi saranno i prossimi campioni d’Europa. La squadra di Guardiola, nonostante il tecnico catalano abbia vinto già due volte questo trofeo, arriva per la prima volta a disputare una partita così importante a livello continentale. Il Chelsea invece, quasi da outsider, ha meritato la finale dopo aver eliminato con merito squadre blasonate come il Real Madrid. Thomas Tuchel ha così la possibilità di rifarsi dopo aver perso la finale dello scorso anno quando allenava il Psg, una serata che ha visto trionfare i tedeschi del Bayern Monaco. Si tratta del primo caso in cui un allenatore riesce a conquistare una finale di Champions League per due anni successivi in due squadre diverse. Le squadre partono molto forte, per quanto la tensione sia palpabile e non manchi una fase iniziale di studio. In particolare è la scelta tattica di Guardiola a sorprendere, con Sterling in campo sulla linea degli attaccanti e Foden arretrato, sempre largo ma all’altezza dei centrocampisti. Per quanto sia il City a gestire per il possesso palla per la maggiore, sono le ripartenze in contropiede del Chelsea a creare le migliori opportunità da rete, perfino con Kanté, il campione del mondo francese che detiene le chiavi del centrocampo di Tuchel che di testa sfiora la rete tra i giganti della difesa del Manchester. Il City risponde, ma non sembra essere entrato in partita come la sua avversaria, la squadra di Guardiola è ancora un po’ troppo contratta, per quanto i Blues preferiscano attendere che pressare alti. LA partita è comunque piacevole da seguire, anche per la presenza, pur contingentata, di una discreta parte del pubblico (16.500 presenze), che sostiene i suoi beniamini e li sprona a tenere un ritmo di gioco alto. Ederson è costretto a intervenire più di quanto non abbia fatto nella prima mezz’ora Mendy, perché sono proprio le accelerazioni del club londinese a mettere in difficoltà la retroguardia del City. La notizia negativa per il Chelsea è l’infortunio di Thiago Silva al 39′. un giocatore molto sfortunato in Portogallo, che a 36 anni di fronte all’ennesimo infortunio muscolare, non essendo in grado di correre è costretto a chiedere il cambio, con Tuchel che inserisce al suo posto il danese Christensen. Nei primi 42 minuti i Citizens riescono a contenere il contropiede degli avversari, ma a soli tre minuti dalla fine della prima frazione di gioco è un assist quasi visionario del portiere del Chelsea a pescare bene un’azione di prima in ripartenza a formazione avversaria scoperta e soprattutto Havertz alle spalle dei difensori. Ederson esce per provare a fermare sulla corsa il giovane talento di Tuchel, ma il tedesco è bravo a saltarlo, ritrovandosi il tiro a dieci metri dallo specchio della porta in tutta calma, in netto anticipo sulla corsa all’indietro dei difensori di Guardiola. Il tecnico catalano non è ovviamente soddisfatto del risultato, tanto che si alza in piedi e prova a dare delle direttive lampo ai suoi. Il vantaggio del Chelsea è comunque meritato, se non altro per un gioco di squadra più coeso di quanto non sia stato fino a questo momento fatto dal City. Il Manchester sembra non avere equilibrio, soprattutto a metà campo, dove i Blues riescono facilmente a inserirsi tra le linee. Di certo a Guardiola non mancano alternative in panchina, ora è una questione di scelte, che potrebbero arrivare già all’intervallo. Dopo tre minuti di recupero la prima metà di gara si chiude sul vantaggio per 1-0 della squadra di Tuchel.
Tra il primo e il secondo tempo non ci sono altri cambi per nessuna delle due squadre. Guardiola prova ad insistere con la stessa formazione, per quanto il City appare essere rientrato dagli spogliatoi con un piglio diverso, determinato a controllare il gioco, far possesso e aggredire gli avversari. Ancora però non sembra essere entrato in partita De Bruyne, un giocatore troppo importante per la manovra offensiva dei Citizens. Il tecnico catalano comunque striglia i suoi, perché molti suoi giocatori sono tentati dal provare a risolvere la partita da soli. Mai un buon segno in partite fondamentali e decisive come questa. Il Chelsea è attento in difesa, nonostante l’assenza di Thiago Silva, e non rischia troppo dietro. Vero anche che i Blues in questa fase della gara fanno davvero fatica a uscire dalla propria metà campo. Proprio De Bruyne al 56′ rimane però coinvolto in uno scontro di gioco con Rudiger. Ha la peggio il belga dopo l’impatto frontale nel quale rimedia un occhio nero e tanti giramenti di testa che non gli permettono né di rialzarsi subito, né di continuare a giocare. A questo punto è Guardiola a essere costretto a un cambio, inserendo al posto del suo trequartista Gabriel Jesus. Dopo aver giocato la seconda parte di stagione per scelta tattica quasi senza attaccanti di ruolo, l’allenatore catalano deve far giocare ora la sua squadra con ben due punte, in un assetto quasi inedito per i Citizens. Necessario per la squadra di Manchester segnare, anche se in questo momento le azioni latitano e il gioco è molto spezzettato, quasi bloccato sulle medesime posizioni della fine del primo tempo. Tra 64′ e 66′ vengono così effettuati dai due tecnici un cambio per parte. Fernandinho entra al posto di Bernardo SIlva per il City, Pulisic subentra invece a Werner, non troppo brillante neanche questa sera, dove un paio di occasioni potevano essere sfruttate meglio dall’attaccante del club londinese. Al 68′ il primo vero brivido del Chelsea per via di un’ottima linea di gioco sfruttata dal City, anche con Foden, che riesce ad allargere il gioco per un cross tagliato che viene tagliato solo all’ultimo dalla difesa dei Blues. Un intervento quasi miracoloso sulla linea di porta, proprio davanti al portiere Mendy, con Gundogan a un passo dalla ribattuta in porta. Al 77′, siccome manca poco e il City non riesce a trovare il gol, Guardiola decide allora di inserire anche il Kun Aguero, alla sua ultima stagione a Manchester, un disperato tentativo per il tutto per tutto. Tuttavia, mentre a metà del secondo tempo il City sembrava aver trovato il modo giusto per poter creare in avanti, a dieci minuti dalla fine del match la partita ristagna di nuovo, tutto a vantaggio della squadra di Tuchel. Anche un giocatore finora decisivo come Mahrez in questa serata è stato molto sottotono, senza riuscire a mettere in difficoltà la difesa avversaria. All’85’ il risultato è ancora bloccato sull’1-0 per il Chelsea, con sette minuti di recupero in arrivo per il City per poter pareggiare, dato il tanto tempo perso per l’infortunio a De Bruyne. Il tecnico tedesco incoraggia i suoi a resistere e a tenere il pallone lontano dalla propria area di rigore, l’obiettivo è a pochi minuti ma non si può accusare un calo di concentrazione improvviso. La partita è comunque spezzettata e senza ritmo nel finale, senza velocità né tecnica, esattamente quello che vuole Tuchel. Di mestiere, per quanto siano giovani, i giocatori del Chelsea riescono a guadagnare minuti preziosi, pressando con grande sacrificio i Citizens in ogni zona del campo. A questo si aggiunge la scarsa precisione degli attaccanti e dei rifinitori del City, che questa sera non sono mai riusciti a trovarsi come avrebbero voluto e come sono riusciti a fare in altre circostanze nel corso della competizione. Proprio Mahrez a un minuto dalla fine sfiora il palo con una conclusione da fuori area, ma non basta questo tiro per pareggiare. Il Chelsea diventa così bis-campione d’Europa, con Tuchel che può finalmente consacrare la sua carriera da allenatore con la coppa dalle grandi orecchie che gli era sfuggita già lo scorso anno. I blues possono così festeggiare con merito il ritorno sul tetto d’Europa. Un risultato quasi imprevedibile a metà stagione, ma conquistato magistralmente battendo tutti i più forti. Con grande delusione di Pep Guardiola, che forse più di tutti è responsabile con le sue scelte di questa sconfitta, seppur di misura.
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Reti: Havertz 42′
City (4-3-3): Ederson, Zinchenko, Ruben Dias, Stones, Walker, Foden, Gundogan, Bernardo Silva (Fernandinho 64′), De Bruyne (Gabriel Jesus 60′), Sterling (Aguero 77′), Mahrez.
Allenatore: Pep Guardiola
Chelsea (3-4-3): Mendy, Rudiger, Thiago Silva (Christensen 39′), Azpilicueta, Chiwell, Kanté, Jorginho, James, Mount (Kovacic 80′), Havertz, Werner (Pulisic 66′).
Allenatore: Thomas Tuchel
Arbitro: Antonio Mateu Lahoz
Ammoniti: Gundogan, Rudiger, Gabriel Jesus
Espulsi: –
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