Tullio Tinti, conosciamo meglio uno dei più importanti procuratori italiani. La sua storia e i giocatori che sono nella sua scuderia.
Il campionato è finito. Con le sue ultime sentenze riguardanti le compagini che disputeranno le coppe europee la prossima stagione e quelle che, il prossimo campionato di serie A, lo vedranno soltanto in televisione perché retrocesse, è iniziata la fiera dei sogni. Il calciomercato che dispensa illusioni estive per poi regalare, a quasi tutti, delle atroci delusioni.
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Nella lunga stagione della pandemia il calcio ha pagato un prezzo altissimo in termini economici, per il crollo degli introiti. La piccola luce che si intravede in fondo al tunnel, che ci sta riportando ad una graduale normalità nella vita di tutti i giorni, sembra aver abbagliato il mondo del calcio. In pochi giorni è iniziato un fuoco di fila di grandi cambiamenti, soprattutto per quanto il fronte degli allenatori e non solo.
Via allenatori come Conte, Pirlo, Inzaghi, Gattuso, Fonseca, Ranieri, dirigenti che hanno contraddistinto l’ultimo decennio come Fabio Paratici ei ritorni roboanti di tecnici come Allegri e Spalletti, dopo due anni di riposo ben retribuito o Mourinho, che vuole far vedere alla Roma giallorossa di non essere un allenatore finito.
Tanto movimento di professionisti, calciatori, allenatori, dirigenti e dirigere questo intenso traffico ci sono loro: i procuratori sportivi, categoria professionale che in questi ultimi anni è divenuta la stella attorno a cui ruota tutto il sistema calcio. In Italia tra i procuratori con più esperienza alle spalle e professionalità da vendere, vi è sicuramente Tullio Tinti.
Se l’estero l’ha conosciuto poco, solo con la cessione, importante e prestigiosa, di Luca Toni al Bayern Monaco nel 2007, in Italia la lista dei professionisti di cui ha gestito e gestisce gli interessi è lunga ed assai prestigiosa: Pirlo, Toni, Matri, Ranocchia, Bonera. Vi sono poi grandi ex giocatori che sono già avviati ad un’importante carriera da allenatori, come Pippo Inzaghi e , soprattutto Simone Inzaghi, o da dirigenti come Nicola Amoruso.
Nella sua scuderia, come si dice in gergo, vi sono circa duecento professionisti. Tullio Tinti è lui, però, ad essere un grande professionista. Lo si può trovare la domenica mattina su campetti di provincia ad assistere agli Allievi Nazionali, sempre pronto a fiutare l’affare, seguendo quell’istinto naturale che l’ha fatto assurgere ad un ruolo di importanza primaria nel circuito affaristico del pallone.
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Da tanta professionalità arrivano anche compensi molto importanti. Ma il compito del procuratore sportivo è quello di assistere dei professionisti che cercano il meglio sia dal punto di vista professionale che economico. Tullio Tinti sa di gran lunga coincidere queste due esigenze in maniera ottimale, il suo cachet è il ringraziamento sincero degli assistiti, il loro modo di dirgli: GRAZIE.
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