Ridotta la pena a 4 anni per Giacomo Oldrati, per le sevizie all’ex Beatrice Fraschini. La perizia ha riconosciuto un vizio parziale di mente. L’uomo, già assolto per precedenti violenze perché giudicato incapace di intendere e di volere.
Giacomo Oldrati, l’uomo che lo scorso giugno sequestrò, picchiò e seviziò per quattro giorni la fidanzata, Beatrice Fraschini, è stata ridotta la pena da 6 a 4 anni di carcere in appello. Il 40enne è statp arrestato nel giugno 2019 in seguito alle denuncie per aver picchiato, seviziato e sequestrato a Milano per 4 giorni la sua fidanzata, che si era salvata lanciandosi dal balcone. Lo ha deciso la terza Sezione della Corte d’Appello di Milano. Il collegio, come già nel processo di primo grado che si è svolto con rito abbreviato, gli ha riconosciuto il vizio parziale di mente.
In appello è stata infatti disposta una nuova perizia psichiatrica, che ha stabilito che le azioni dell’uomo, difeso dall’avvocato Marco Calanca, non sono state condizionatore da «acuzie psicopatologica» ma da «tratti personologici» che «lasciano per loro natura uno spazio, sia pur piccolo, di libertà nell’autodeterminazione». Nel riformare parzialmente la sentenza di primo grado, i giudici hanno anche stabilito un risarcimento provvisionale, immediatamente esecutivo, di 10 mila euro in favore della parte civile che, con l’avvocato Patrizio Nicolò, aveva impugnato la sentenza di primo grado per omessa quantificazione del danno.
Beatrice, l’ex fidanzata vittima dell’uomo, è riuscita ad andare avanti e ritornare alla sua vita nonostante questa brutta esperienza. La donna ritrova l’amore, quello per gli altri, diventando volontaria della Croce Verde Baggio. (clicca qui per saperne di più).
La scorsa estate Oldrati aveva ammesso le sue responsabilità davanti al gip Ilaria De Magistris, all’interrogatorio di convalida dopo l’arresto per avere picchiato la sua compagna e averla tenuta chiusa in casa contro la sua volontà per quattro giorni in un appartamento di via Biella, in zona Barona. L’uomo – che secondo le indagini aveva anche tentato di impossessarsi della pistola di due poliziotti intervenuti – aveva inoltre riferito al magistrato di soffrire di problemi psichici. Il gip aveva deciso di farlo rimanere in carcere, in custodia cautelare, ritenendo che vi fosse il pericolo della reiterazione del reato.
Sul profilo Facebook ora chiudo, Oldrati scrive messaggi deliranti nei confronti delle donne: “Sono un dio alla ricerca di angeli”, scriveva. E ancora: “Siete mie schiave, dovete pentirvi”, “Ucciderò una di voi con un coltello e poi al termine dell’agonia la farò resuscitare”. Frasi choc da parte di Oldrati, che si considerava ‘un guru’: ed era stato soprannominato proprio «il guru del corallo». Il soprannome ha origine dal fatto che aveva drogato le vittime con cocktail allucinogeni a base di corallo polverizzato preso dal proprio acquario tropicale.
Altre sue passioni erano le katana, i tatuaggi, infatti ha due grosse ali disegnate sulla schiena e le filosofie orientali. Aveva sottomesso completamente le ragazze, minacciava di ucciderle ma era convinto di poterle resuscitare. Alla fidanzata aveva reciso con un coltello un neo sul collo che a suo dire conteneva «tutto il male presente nella sua famiglia». La vicenda di Giacomo Oldrati e delle donne su cui ha compiuto violenza viene raccontata da ‘Amore Criminale’.
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