Michela Andreozzi, perché non ha figli: una scelta che difende

Anche Michela Andreozzi è nel “club” delle childfree, donne che consapevolmente decidono di non avere figli: una scelta che l’artista rivendica con orgoglio

(Getty Images)

In un Paese come l’Italia in cui si fanno sempre meno figli e che conseguentemente deve fronteggiare anche l’emergenza legata al c.d. “inverno demografico“, cioè l’aumento dell’età media della popolazione per effetto di un tasso di natalità tra i più bassi nell’Unione europea, sono sempre più le donne che decidono di non mettere al mondo dei figli non per le difficoltà di conciliare carriera e desiderio di maternità ma per una scelta pienamente consapevole.

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Dopo Lucia Ocone, attrice, imitatrice e comica, un’altra donna dello spettacolo, Michela Andreozzi, attrice, regista, sceneggiatrice e conduttrice radiofonica, è uscita allo scoperto rivendicando con orgoglio la propria adesione al movimento delle “childfree“, ossia quelle donne che hanno deciso di non avere figli. Convinta promotrice del suddetto movimento,  Michela Andreozzi ha anche dato alle stampe un libro dall’icastico titolo “Non me lo chiedete più. #childfree. La libertà di non volere figli e non sentirsi in colpa“.

Michela Andreozzi, il suo primo film ruota attorno al tema della maternità

Nel libro di cui sopra Michela Andreozzi sviscera un tema, quello della rinuncia consapevole alla maternità, che ancora oggi è un tabù nella nostra società: “Mi sono presa secchiate di insulti, tipo “Sei una donna a metà” o “Come ti permetti di mettere in discussione la maternità”, d’altronde ho le spalle abbastanza larghe per parlare anche per chi non ha coraggio di dirlo – ha raccontato Michela Andreozzi – Forse il tema è proprio quello: quando si è tranquilli e risoluti su un argomento, esprimerlo non crea problemi“.

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Artista a tutto tondo, con tre film da regista all’attivo, anche il suo esordio dietro alla macchina da presa, “Nove lune e mezza“, ruota attorno al tema della maternità: “In “Nove lune e mezza” l’idea era di raccontare le donne che cercano la maternità e quelle che non la cercano – ha precisato la regista – Il mio profilo psicologico è quello del personaggio interpretato da Claudia Gerini, pertanto nell’interpretare Tina mi sono ispirata a tante donne che conosco”.

 

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