Max Mosley è morto, aveva 81 anni ed è stato a lungo il patron indiscusso e magnate della Formula 1.
Ieri il Gran Premio di Montecarlo, uno dei circuiti storici del circo della Formula 1. Oggi arriva la notizia della morte di Max Mosley, all’età di 81 anni. Se qualcuno ci chiedesse di spiegare chi era Max Mosley, cosa rispondere? Inizieremmo probabilmente col dire che Max Mosley dalla fine degli anni ’70 e sino al 2009 è stato tra i grandi ed indiscussi protagonisti della Formula 1.
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Max Mosley, la sua storia
Tutto iniziò quando divenne proprietario della squadra, per poi diventare importante rappresentante degli interessi commerciali delle scuderie ed infine, soprattutto, come presidente FIA, con un mandato dal 1993 al 2009. Nel 1993 sostituì il dimissionario Jean-Marie Balestre, avviando il suo mandato di 16 anni, in cui ha avuto una grandissima attenzione la sicurezza delle vetture e dei piloti, soprattutto dopo il drammatico fine settimana di Imola 1994, quando perse la vita Ayrton Senna.
Nonostante i suoi indubbi meriti e le altrettanto indubitabili qualità manageriali, Max Mosley rimase sempre un personaggio controverso, sia per le simpatie politiche del padre Oswald, ammiratore di Hitler e militante nei fascisti britannici, sia per lo scandalo sessuale, dove ricorrono guarda caso le uniformi naziste, scatenato nel 2008 dal quotidiano inglese News of the World che spinse Mosley, l’anno successivo, a non ricandidarsi alla presidenza federale. Mosley, comunque, vinse la causa contro la testata.
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Max Mosley era un avvocato, un pilota amatoriale e poi co-fondatore del team March. Dopo la laurea e formatosi come giurista, Mosley intraprese anche la carriera di pilota in Formula 2, partecipando anche alla tragica gara di Hockenheim, datata 7 aprile 1968, in cui perse la vita il leggendario pilota britannico Jim Clark. Una data incancellabile dalla memoria degli appassionati britannici e non solo.
Max Mosley è morto. Il ricordo di Bernie Ecclestone
“E’ come perdere uno di famiglia e perdere un fratello. Ha fatto un sacco di cose buone non solo per il motorsport, ma anche per l’industria automobilistica. È stato molto bravo nel far sì che i team costruissero vetture sicure”, questo il ricordo commosso di Bernie Ecclestone, un altro pezzo di storia della Formula 1 degli ultimi decenni. Con Max Mosley se ne va una parte importante di questo sport, del suo cambiamento e della sua evoluzione nel corso degli anni. Ai posteri l’ardua sentenza di giudicare il suo operato.