I ricercatori sostengono che ci sia il rischio di una pandemia legata al propagarsi del virus aviario H5N8. Lo studio è stato lanciato da due studiosi cinesi. L’articolo è stato pubblicato sulla celebre rivista “Science”.
Weifeng Shi del Shandong First Medical University and Shandong Academy of Medical Sciences di Jinan e George Fu Gao del Chinese Centre for Disease Control and Prevention di Pechino hanno realizzato uno studio che pone l’accento sul rischio di una nuova pandemia causata dal virus aviario H5N8 che minaccerebbe l’intero globo, come riporta l’Agi: “Ad oggi, ci sono stati un totale di 862 casi umani confermati in laboratorio di infezione da H5N1 segnalati all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), di cui 455 decessi. Questi casi provengono da 17 paesi” – si legge sulla pubblicazione da parte dei due ricercatori.
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Il patogeno, come si legge sulla rivista, ha colpito, durante il 2020 diversi allevamenti e uccelli selvatici in “tutta l’Eurasia e in Africa”. I due ricercatori evidenziano l’importanza della prevenzione – in primis la necessità di aumentare le misure di controllo per evitare una propagazione a livello pandemico dell’aviaria. “Le regioni geografiche colpite si sono espanse continuamente e almeno 46 paesi hanno segnalato focolai di AIV H5N8 ad alta patogenicità. Inoltre, la proteina HA di questi AGV H5N8 ospita diverse sostituzioni di amminoacidi preoccupanti” – detta il rapporto.
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I due ricercatori hanno inoltre sottolineato come il “nuovo” virus dell’aviaria è stato identificato in almeno 46 paesi, inclusi quelli europei, dell’Asia e dell’Africa – ponendo l’accento sul fatto che le migrazioni sulle lunghe distanze di uccelli selvatici può rappresentare un veicolo per la diffusione globale dell’AIV H5N8. La sorveglianza è fondamentale, soprattutto negli allevamenti di pollame che potrebbero provocare la diffusione del virus verso gli esseri umani. Gli studi sono ancora al centro delle ricerche e sappiamo ancora poco del virus, che secondo il parere degli esperti è stato fisiologicamente oscurato dalla pandemia da Covid-19.