Amore Criminale, Salvatore Tamburrino uccise sua moglie Norina a colpi di pistola, sentenziato l’ergastolo per l’uomo che ha assassinato sua moglie a Marzo del 2019.
L’omicidio è avvenuto nella casa dei genitori della donna a Melito, non c’è stato nessuno sconto di pena, nonostante il suo status di collaboratore della giustizia.
Dopo aver commesso il delitto, Salvatore Tamburrino si è subito pentito cercando di far arrestare il figlio del Boss di Secondigliano, Marco Di Lauro.
La premeditazione è stato l’elemento che ha fatto pesare il giudizio della corte per l’ergastolo. I giudici hanno confermato il massimo della pena sull’omicidio di Norina Matuozzo.
L’omicidio è avvenuto a Secondigliano, l’uomo ha ucciso con tre proiettili la madre dei suoi figli nella casa dei suoceri a Melito, perché la donna aveva deciso di porre fine al matrimonio tra i due.
Non c’è stato nessuno sconto di pena, Salvatore Tamburrino era un collaboratore di giustizia, ma questo non è servito ad evitare il massimo della pena.
Dopo il delitto, Tamburrino era un “fedelissimo” membro del clan Di Lauro, si costituì fornendo delle informazioni preziose per rintracciare il figlio latitante dell’ex boss di Secondigliano, Paolo Di Lauro.
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Amore Criminale, Salvatore Tamburrino aiutò la giustizia a catturare il figlio del boss di Secondigliano
Marco Di Lauro, era nella lista degli uomini ricercati più pericolosi del mondo, è stato arrestato dopo la soffiata dell’uomo che ha ucciso sua moglie.
Nonostante questo, la corte ha giudicato Salvatore Tamburrino con il massimo della pena, negandogli le attenuanti chieste dalla difesa, ha anche riconosciuto la premeditazione del reato, la quale ha confermato il carcere a vita per omicidio volontario.
Dopo la sentenza, la cugina della vittima Marika Matuozzo ha esultato su Facebook, dichiarando che finalmente la giustizia aveva fatto il suo corso. L’omicidio avvenuto a casa dei genitori di Norina a Melito, in provincia di Napoli, dove la madre 33enne si era rifugiata dopo aver posto fine al matrimonio con Tamburrino.
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Tramite la scusa di chiarire le divergenze tra i due coniugi, l’uomo è riuscito ad incontrare la donna a casa dei suoi genitori. Le ha chiesto di andare a parlarne in camera da letto, appena i due sono entrati in camera, i genitori di Norina hanno udito i 3 spari provenire dalla stanza da letto.
Dinanzi ai loro occhi hanno visto il genero fuggire, Tamburrino si è consegnato dopo aver commesso il delitto, cercando di porre come presupposto alla Procura la volontà di collaborare su ogni fronte.
L’accordo preso con Tamburrino, il quale attualmente è ancora recluso in carcere a vita, è stato quello di trasferire i figli di Norina con i suoi nonni in una località protetta, lontano dalle abitudini e gli affetti della città natale di Secondigliano.