Roberto Baggio si commuove ricordando il suo papà. L’emozione del ricordo nelle parole del Divin Codino.
Roberto Baggio è sempre stato uno speciale. Speciale in campo dove un talento infinito lo ha portato a dispensare gioia e calcio in tante piazze italiane. Baggio è l’unico fuoriclasse che non appartiene a nessuno. Roberto Baggio è di tutti. Un talento infinito ed un carattere riservato, per lui il calcio non è stato mai tutto. E’ stato una parte importante della sua vita, ma nella sua vita vi è sempre stato altro. Anche in questo Roberto Baggio è unico, è l’unico fuoriclasse che non è mai stato allenatore, né dirigente di alcun club, né ha mai ricoperto ruoli istituzionali all’interno della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
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Senza dubbio questo aspetto caratteriale lo ha fatto apprezzare ancora di più, insieme ad una sensibilità umana che è pari al suo talento calcistico. Questa profonda sensibilità e il profondo legame con la sua famiglia, sono venuti fuori prepotentemente durante la presentazione de IL DIVIN CODINO di Letizia Martire, biopic sulla sua carriera targata Netflix, in associazione con Mediaset, che sarà disponibile sulla piattaforma dal 26 maggio.
Roberto Baggio, le sue parole dedica al padre
“A un certo punto della mia vita mio padre era diventato come un nemico perché era sempre rigido, severo, ma alla fine è stato lui la base di un’educazione che mi ha imposto di non arrendermi mai, di non mollare, di andare sempre oltre. A volte si hanno problemi con i genitori, ma poi ci si accorge di loro quando non ci sono più “. Si è commosso il Divin Codino ricordando il suo papà Florindo, scomparso lo scorso anno.
Un papà burbero, che doveva tenere unita, insieme a mamma Matilde, una famiglia con otto figli. E poi il percorso della sua splendida carriera. I momenti bui dei terribili incidenti, quando il pensiero di ritornare su un campo di calcio era una chimera e si iniziava a pensare a qualche seria alternativa fino ad arrivare ai trionfi, le vittorie con la Juventus ed il Pallone d’Oro.
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E poi i difficili rapporti con gli allenatori, che temevano sempre che la luce folgorante proveniente dal talento del Divin Codino potesse oscurare i loro cervellotici moduli fino ad arrivare, e come non arrivarci, al maledetto rigore di Pasadena, 17 luglio 1994, Mondiali di calcio negli Stati Uniti. Sullo sfondo, lontano chilometricamente ma vicino nella mente e nel cuore, c’era sempre, comunque lui, il burbero, unico e meraviglioso papà Florindo Baggio.