Le api sono senz’altro essere fondamentali per gli equilibri dell’intero ecosistema. Nel 2017 l’Onu ha istituito la Giornata mondiale delle api, una ricorrenza nata per ricordare il contributo di questa specie a rischio e al sostentamento umano e alla sostenibilità.
La Giornata mondiale delle api è stata instituita in onore dell’apicoltore (pioniere) Anton Jansa. L’obiettivo della Giornata è quello di sensibilizzare tutti i cittadini sul ruolo delle api, straordinari impollinatori minacciati dai cambiamenti climatici e delle azioni umane spesso incapaci di tutelare gli ecosistemi di questi esseri. Come fa notare il Corriere della Sera, sulla lettura di recenti studi, le api contribuiscono alla produzione del 90% del cibo che arriva sulle nostre tavole- un contributo che ricopre quasi i tre quarti della produzione. Le api, negli ultimi decenni, sono minacciate soprattutto dall’uso intensivo di pesticidi, come i fitofarmaci.
Si calcola che negli ultimi anni la presenza di questi esemplari, tra vespe e api sia stata quasi dimezzata. Le principali cause, oltre all’uso dei pesticidi, è riconducibile all’arrivo di altre specie e alla perdita degli habitat naturali a causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento. I dati del Fai riportano una riduzione, quasi del 40% dal 1980 al 2010. Seppur gli apicoltori sono in aumento, la produzione sembra subire un calo, sempre a causa del cambiamento climatico che influisce pesantemente sulla produzione di miele. Ad avvicinarsi negli ultimi anni all’apicoltura, sono state soprattutto le giovani generazioni.
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Sono diversi gli appelli, provenienti da diverse associazioni per la tutela ambientale. Il Wwf Italia ha avviato una raccolta firme a sostegno delle api – chiedendo alla Commissione europea di vietare l’utilizzo di pesticidi che potrebbero minacciare la sopravvivenza di questi imenotteri. Il Corriere della Sera cita il commento della Coldiretti che fa il punto su un problema che le api vivono nell’ecosistema attuale: ossia la mancanza di “cibo” per questi esseri: “almeno 50 miliardi di api solo in Italia” sono ridotte alla fame, a causa del cambiamento climatico, delle basse e delle alte temperature fuori stagione che causano l’impossibilità da parte delle api di raccogliere il nettare.
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Diventa necessario quindi, non solo attuare decisioni politiche strutturali per consentire la sopravvivenza e la riproduzione delle api – ma nell’ottica della transizione ecologica, accelerare, affinché la tutela di vespe e api possa diventare un processo naturale e concatenato. Il risultato positivo è tangibile nell’avvicinamento di molti giovani all’apicoltura, soprattutto per quanto riguarda quella biologica, nuova meta sostenibile, non futura ma presente.