Franco Battiato e il suo rapporto complicato con la politica, dai Radicali ai pochi mesi effettuati come assessore in Sicilia, si trovò anche in una lite con la destra e la sinistra.
Nel 2013 proprio mentre era in carica come assessore ai Beni Culturali per la Sicialia, fu al centro di alcune polemiche per la frase detta contro i parlamentari che avevano votato delle leggi dannose.
Purtroppo l’artista è scomparso ieri all’età di 76 anni, la sua musica non era impegnata nella politica, dopo aver riscosso tanti anni di successi, il cantante italiano pubblicò nel 1991 il brano “Povera Patria”.
Nel suo testo c’erano delle forti critiche alla classe dirigente, la quale veniva accusata di aver affossato il Paese intascando a pochi mesi dallo scandalo “Mani pulite” diversi riscontri nel pubblico.
Infatti dopo questo, fu inserito nella “classifica” dei musicisti impegnati, una sorta di processo attuato e alimentato sia dalla destra che dalla sinistra. I dubbi vennero messi a tacere proprio durante un’intervista nel 2005, dove l’artista affermerà di votare per la giunta di centrosinistra a Catania.
Da quelle dichiarazioni comincerà la carriera politica dell’artista italiano, proprio riguardo le sue dichiarazioni, sarà Alleanza Nazionale a remargli contro definendolo un uomo di destra.
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Franco Battiato, ha dichiarato di non esser mai stato né di destra e né di sinistra
Questo concetto fu ribadito durante un’intervista con Lilli Gruber, ha continuato dicendo che alcuni si erano inventati la storia di “destra” proprio per arrecargli danno mediatico.
Inoltre l’autore ha spiegato che se il pubblico leggesse i suoi testi, capirebbe che il suo unico interesse è coltivare lo spirito. Si è dichiarato sempre vicino alla sinistra, ma non quella radicale o sovietica, da sempre ha preferito la sinistra dei diritti e delle libertà.
L’artista appoggiò i Radicali in vista delle elezioni del 9 e 10 Aprile del 2006, durante il giorno del suo 61esimo compleanno votò la lista della Rosa nel Pugno.
Circa 3 anni dopo sarà al fianco della lista Emma Bonino che concorreva per le eurropee del 2009, qualche anno più in là annuncerà in conferenza stampa, esattamente nel 2012, che si renderà disponibile a far parte della giunta regionale siciliana guidata da Rosario Crocetta. Dopo circa pochi mesi questa esperienza terminò inesorabilmente.
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Nel 2013 ci fu la frase che chiuse la sua carriera politica per sempre
Proprio mentre era al Parlamento Europeo, l’artista pronunciò delle parole fuori limite, le quali chiusero senza batter ciglio la sua carriera politica. Aveva definito Tr**e tutte le donne politiche del Parlamento, consigliando l’apertura di un casinò per tutto quello che facevano pur di arrivare al loro obiettivo.
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Dopo quelle parole il popolo di Twitter si scagliò contro l’artista, il primo via Twitter fu proprio Matteo Salvini, il quale lo definì un piccolo uomo. Mentre Laura Boldrini, la presidente della Camera, definì le parole dell’artista disdicevoli e irrispettose.
Crocetta revocò l’incarico di assessore regionale al Beni Culturali dell’artista, il cantante italiano si difese dichiarando che la frase era riferita sia per gli uomini che per le donne, accusando alcune Parlamentari di aver accettato del denaro per votare dei decreti legge dannosi per il Paese.