Confermata la restituzione del vitalizio a Roberto Formigoni e altri parlamentari a cui era stato tolto dopo essere stati condannati: la decisione ha scatenato l’ira del Movimento 5 Stelle.
Tre voti a favore e due contrari. Così il Consiglio di Garanzia del Senato ha dato il via libera alla restituzione del vitalizio a Roberto Formigoni e altri condannati in via definitiva, che in seguito alla delibera Grasso del 2015 si sono visti togliere il privilegio. La decisione va a confermare quella stabilita recentemente dalla Commissione contenziosa, contestata in appello dal segretario generale di Palazzo Madama.
Il Consiglio di Garanzia è composto da cinque senatori esperti in materie giuridiche, amministrative e del lavoro nominati dal presidente del Senato per tutta la durata della legislatura. I tre voti favorevoli sono stati espressi dagli esponenti di Lega e Forza Italia, mentre quelli contrari dai due senatori di Pd e Fratelli d’Italia.
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Vitalizio a Formigoni: il Movimento 5 Stelle non ci sta
Roberto Formigoni, ex presidente della regione Lombardia, è stato condannato per corruzione nel 2019 dalla Corte di Cassazione a 5 anni e 10 mesi di reclusione. La decisione di restituire il vitalizio a lui e agli altri parlamentari a cui era stato tolto ha acceso le polemiche. L’attacco più pesante è arrivato dal Movimento 5 Stelle attraverso una nota firmata da Paola Taverna, Laura Bottici e Gianluca Perilli.
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Nel Consiglio di Garanzia, come ricordato nel comunicato, non siede alcun esponente del M5S a causa del “tradimento” di un suo ex senatore. “Dal Senato arriva un nuovo schiaffo ai cittadini italiani – si legge nella nota – la Lega e Forza Italia se ne assumono la responsabilità di fronte al Paese”. Il Movimento 5 Stelle ha specificato di non volersi arrendere e di voler proseguire la battaglia con nuove proposte. “Evidentemente non conoscono vergogna”, viene sottolineato nel comunicato.