La Dea vuole consacrazione, la Juventus solo salvare della stagione. Tornano i tifosi sugli spalti
Atalanta-Juventus, dove vederla
Atalanta-Juventus, dove vederla
Atalanta-Juventus, dove vederla – Una bacheca ospita dal 1963 una sola Coppa Italia ed è quella dell’Atalanta. L’altra, quella della Juventus, ne ospita ben 13, sul totale di 19 finali giocate. I bergamaschi hanno perso nel 2019 quella contro la Lazio, ma sono determinati a consacrare gli ultimi cinque anni di continua crescita, fino a giocarsi alla pari la prima partita che tornerà ad ospitare i tifosi da quando il Covid è arrivato in Italia (diretta tv dalle 21 su Rai 1). Basta la differenza nel palmares a indirizzare il pronostico della sfida? No, perché come legge del contrappasso dopo le tante polemiche legate alla Superlega e a un significativo superamento del merito sul campo, è la Dea a presentarsi come squadra già qualificata in Champions League, mentre la formazione di Andrea Pirlo dipenderà dai bergamaschi questa sera, per poter portare a casa l’unico trofeo per il quale è ancora in corsa una squadra che negli ultimi nove anni ha sempre vinto lo scudetto, e domenica prossima, quando gli uomini di Gasperini affronteranno il Milan, altra squadra senza certezze sulla conquista di un piazzamento nella massima competizione europea. La sfida è aperta anche per questo, oltre alla sfida tra il miglior marcatore della Serie A, Cristiano Ronaldo con 29 gol, e il miglior attacco, l’Atalanta con 90 reti all’attivo, trascinata dalle bocche di fuoco colombiane Muriel e Zapata. La novità al Mapei Stadium, struttura che ospita solitamente il Sassuolo, sarà la presenza di 4.300 spettatori, che potranno godersi per la prima volta dopo mesi lo spettacolo del grande calcio dagli spalti, qualcosa che sicuramente farà bene, almeno per il superare l’eco assordante di uno stadio vuoto. A questa sfida saranno proprio i nerazzurri a presentarsi però da favoriti, dopo un’annata che li ha visti ancora una volta protagonisti e ai quali manca davvero solo un trofeo per poter festeggiare a dovere una stagione. Discorso assai diverso per la Juventus, che dopo un dominio assoluto, almeno in Italia, è rimasta nuovamente delusa per la Champions League sfumata già agli ottavi, per lo scudetto riconquistato dall’Inter e per un gioco e una serie si prestazioni che non sono mai decollate, condizionando ampiamente la stagione di Pirlo, che quasi sicuramente non salverà la panchina neanche con Coppa Italia e quarto posto in tasca, al momento la migliore delle ipotesi per i bianconeri. La differenza tra i due club al momento si vede proprio a partire dall’anno dei due allenatori che si sfideranno questa sera. Gasperini ha saputo superare le difficoltà, facendo fare ogni anno un salto di qualità in più alla sua squadra, anche cedendo qualche pezzo pregiato per esigenze di bilancio e facendo grandi plusvalenze con i suoi talenti. Per contro, Pirlo ha sempre cercato un gioco toppo ambizioso per la sua prima esperienza da allenatore, senza essere troppo seguito né dai suoi calciatori, né dalla dirigenza che non ha portato a Torino i giocatori giusti. Mentre non si può chiedere a Ronaldo di sacrificarsi nel pressing, per contro il Gasp allenava già da tantissimi anni quando Pirlo era ancora giocatore. L’insieme di questi fattori sorride alla Dea, ma la Juventus in questi novanta minuti dovrà trovare tutto l’orgoglio della Vecchia Signora e ribaltare il pronostico, in una stagione che rischia di essere senza titoli e completamente da buttare, mettendo a rischio senza piazzamento in Champions anche il suo prossimo futuro.
Così in campo
Per un match come questo, gli allenatori non possono che mandare in campo i loro uomini migliori, con la Juventus che fra i pali si affiderà al veterano Buffon, ormai alla sua ultima presenza in bianconero, se non in assoluto nella sua carriera. Difesa a quattro con Danilo, Chiellini, De Ligt e Cuadrado, mentre più avanti in fascia destra giocherà l’americano McKennie. A sinistra nuovamente Chiesa, per provare a far male ai difensori spesso sbilanciati dei bergamaschi, mentre in mediana sono riconfermati Rabiot e Bentancur. Accanto a CR7 dovrebbe rigiocare Dybala, lasciando a Morata un eventuale spazio solo nella ripresa. Bernardeschi, Ramsey e Kulusevski sono alcuni di quelli che potranno subentrare a gara in corso, se le cose non andranno nel verso giusto almeno nella prima frazione di gioco. Mentre la direzione dell’incontro sarà affidata a massa di Imperia, l’Atalanta sarà con tutta probabilità schierata con il suo tradizionale 3-4-1-2 con Gollini in porta e la retroguardia formata da Palomino, Romero e Toloi, con Djimsiti a riposo. Freuler e De Roon come sempre in mezzo al campo, mentre in fascia, oltre all’insostituibile Gosens, dovrebbe essere riconfermato dal primo minuto anche l’olandese Hateboer, altra freccia nell’arco di Gasperini. Pessina come trequartista farà da equilibratore per Malinovskyi e la prima punta Zapata, ma è quasi certo, se non da subito, anche l’impiego di un’arma come Muriel a gara in corso, che quest’anno si è riconfermato letale in qualsiasi momento della partita. I talenti per poter indirizzare il match a proprio favore ci sono ma, tra una Juventus che rischia il declino e un’Atalanta arrembante che vuole ufficializzare il suo percorso di crescita con un trofeo, questa finale sarà giocata decisamente alla pari.
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